Esteri
Usa, Biden sbugiardato dai suoi generali. "Afghanistan? Sbagliato andare via"
I militari: "Al-Qaeda ricostituita è una possibilità molto concreta e potrebbe attaccare nei prossimi 12-36 mesi"
Usa, Biden smentito dai generali. "Afghanistan? Sbagliato andare via"
Continuano i problemi per Joe Biden negli Stati Uniti. Adesso ad attaccare il presidente Usa per l'abbandono della guerra in Afghanistan sono i suoi stessi generali. Intervenendo in commissione al Senato i militari hanno smentito il presidente, definendo il ritiro da Kabul un "successo logistico ma un fallimento strategico", e hanno ammesso che la "guerra non è finita nel modo che volevamo", che i "talebani non hanno rotto i legami con i terroristi", e messo in guardia da futuri attentati che "potrebbero avvenire entro un anno. Bisognava lasciare lì almeno 2500 uomini". Il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il capo di stato maggiore Mark Milley e il capo del comando centrale Frank McKenzie hanno risposto alle domande dei senatori. Confronto duro, asciutto e che, in linea con lo stile militare dei protagonisti, non ha lasciato spazio a interpretazioni.
"Non vi dirò - prosegue Repubblica - cosa ho consigliato personalmente al presidente - ha ammesso il generale McKenzie - ma ho raccomandato di mantenere 2.500 soldati». «Ero convinto - ha aggiunto - che il ritiro di tutte le forze avrebbe portato al collasso delle forze militari afghane e del governo». Il generale Milley ha confermato la cifra, aggiungendo che i soldati sarebbero potuti arrivare a 3.500 in modo da «procedere a una soluzione negoziata» tra talebani e governo afghano. Milley ha ribadito di non aver mai pensato di dimettersi «visto che i miei consigli non sono stati seguiti dal presidente», presentando uno scenario fosco per il futuro: “I talebani erano e restano un’organizzazione terroristica. Una Al-Qaeda ricostituita o un Isis con l’aspirazione di attaccare gli Usa è una possibilità molto concreta e potrebbe presentarsi nei prossimi 12-36 mesi".