Esteri
La spremuta d'arancia negli Usa: se non la conosci, la eviti
Dom Serafini

A chiedere una spremuta d'arancia fatta al momento si mandano in tilt tutti i bar, caffetterie e sale da té negli Usa
In America oggi si puó gustare un buon caffé quasi dappertutto, anche se gli americani hanno preso l'abitudine di bere il cappuccino a fine pranzo e cena.
Ma a chiedere una spremuta d'arancia fatta al momento si mandano in tilt tutti i bar, caffetterie e sale da té del Paese.
Nel centro della "fashionable" Coral Gables, ad ovest di Miami in Florida, il gestore di una caffetteria spiega, "non facciamo spremute d'arance, ma abbiamo il concentrato che é organico!"
A New York City, il popolare (e costoso) Kayser una volta serviva spremute d'arancia al prezzo di $4 al bicchiere, poi tutto ad un tratto ha smesso di farle e nessuno dei baristi e cassieri ne sa il motivo. Eppure le bancarelle di frutta con arance a Manhattan sono ad ogni angolo di strada in qualsiasi stagione.
Ad Hollywood, la cameriera di un "coffee shop" insisteva nel proporre un denso liquido giallastro come succo d'arancia "freshly squeezed" (fatto al momento).
Tornando a Coral Gables, Lucio Zanon, il manager veneziano del ristorante "Zucca" (che serve anche la prima colazione), non sa spiegare perché il suo locale non serva spremute. "Eppure la Florida esporta arance", aggiunge.
A New York City, alle popolari "street fair" (mercatini di strada) si vendono spremute di limone, ma quelle di arance non si vedono nemmeno col binocolo. Sará che la limonata é una bevanda classica americana, come dalla famosa bancarella di Lucy nei fumetti Charlie Brown di Charles Schultz (a 5 centesimi al bicchiere).
Poi ci sono dei chioschi, come quello sulla Park Ave e 53ma strada che vendono tutti i tipi di centrifugati, eccetto ... quelli d'arancia!
Per la veritá un buco di caffetteria che serve spremute d'arance fatte al momento l'abbiamo trovato all'angolo della 72ma strada e Lexington Ave, peró al costo di $7,52 (6,20 euro) al bicchiere, cioé il costo al dettaglio di sette belle arance. Poi ci sono alcuni cosiddetti "juice bar", che si trovano "downtown" (a sud di Manhattan) e che fanno pagare 12 dollari a spremuta per una clientela prevalentemente vegana/omeopatica.
Secondo il settimanale "New York Magazine", i locali che servono spremute d'arancia tendono ad avere il 30% di profitti. Bisogna poi considerare che una spremiagrumi professionale negli Usa costa dai 600 ai 2.400 dollari.
Perplessi, abbiamo chiesto il parere di un esperto nel campo degli alimentari (dirigente della Ferrero negli Usa) che ci ha fornito le seguenti risposte.
Per prima cosa il consumo dei succhi d'arancia negli Usa é diminuito del 29% dal 2008 (dati di Statista). In generale, invece, é aumentato quello del mirtillo, mentre il consumo delle limonate é rimasto invariato (dati Euromonitor International).
Inoltre, la malattia degli agrumi (citrus greening) sta danneggiando le piantagioni della Florida, rendendo le arance nazionali piú costose. Infatti, secondo la Usda (il Ministero dell'Agricoltura Usa) sul mercato quest'anno ci sará il 14% di arance in meno.
Tutto ció senza contare che una delle regole di catene di locali come Starbucks, é di vietare ai dipendenti qualsiasi contatto fisico con alimenti e bevande per ragioni di igiene e conseguenti responsabilitá legali.
Per l'abruzzese Daniela Puglielli di Pescara, che vive a Boston ed organizza alla Yale University conferenze sulla Dieta Mediterranea, "non é una domanda facile da rispondere. Credo che ci siano delle regole legate alle scorte di magazzino del prodotto fresco", conclude.