Usa, rumors: Steve Bannon verso l'uscita dall'amministrazione Trump
Alla Casa Bianca prevale l'asse Ivanka-Jared Kushner
In tanti lo consideravano il presidente ombra, il burattinaio responsabile di tutte le mosse del presidente Donald Trump. Time gli aveva dedicato la copertina: il grande manipolatore. E invece l'astro di Steve Bannon sembra oramai vicino al tramonto. Il Washington Post lo definisce senza mezzi termini "marked man", un uomo segnato; CNN si chiede se abbia i giorni contati. A decretare la sua fine potrebbe essere il rivale di sempre: Jared Kushner, giovane e politicamente inesperto, eppure assai influente. Impossibile competere con lui, marito di Ivanka, la figlia prediletta del presidente.
La persona sbagliata con cui divergere. Kushner e Bannon sono i leader delle due anime di questa amministrazione. Due visioni, due progetti politici. Da un lato l'ala moderata e progressista, dall'altra le istanze piu' estreme e conservatrici. Bannon e' un esponente della alt-right, la destra alternativa. E' suo il merito di aver perfezionato la retorica anti-establishment di Trump, consegnandogli il sostegno degli americani stanchi della politica tradizionale.
L'ex direttore di Breitbart e' considerato un suprematista bianco, nazionalista e soprattutto antisemita. Jared e', invece, ebreo e Ivanka si e' convertita per amore. Al momento sembra che Trump - attutito l'impeto populista - sia piu' orientato verso le posizioni dell'asse Jared-Ivanka, che puo' contare anche sul sostegno di Gary Cohn, direttore del Consiglio economico nazionale ed ex Goldman Sachs. Sono in molti a credere che l'esperienza di Bannon alla Casa Bianca sia oramai in dirittura d'arrivo.
L'aspra guerra intestina all'interno dell'amministrazione e' cosa nota da tempo. Ma ora e' arrivata la presa di posizione di Donald Trump, in un'intervista al New York Post. "Steve mi piace, e' una brava persona; ma dovete ricordare che è stato coinvolto nella mia campagna elettorale solo molto tardi - ha detto il presidente, ridimensionandone il ruolo - Sono io il mio stratega". Un'umiliazione per Bannon, dal momento che il suo titolo ufficiale è proprio quello di "chief strategist".
La caduta libera era iniziata con la sua esclusione dal Consiglio per la sicurezza nazionale, su pressioni del generale H.R. McMaster. Coglie il senso della precarieta' della sua posizione, l'ex speaker della Camera Newt Gingrich che dichiara al Washington Post: "Bannon e' un brillante pirata che ha avuto un grande impatto. Ma la Casa Bianca, alla fine, e' come la Marina militare: una struttura aziendale, molto dura con i pirati". E' cosi' che funziona la capitale.