Esteri

Valencia, caccia ai viveri: supermercati saccheggiati. Bilancio gravissimo, confermati 158 morti e decine di dispersi. 120 mila gli sfollati

di Redazione Esteri

Il fenomeno meteorologico estremo noto come "goccia fredda". Il dettaglio su quello che è successo. Allarme lanciato in ritardo, i fiumi erano già esondati

Maltempo in Spagna, l'Agenzia Meteorologica Statale spagnola toglie l'allerta massima nel Castillon 

Il bilancio dei morti nell'alluvione che ha travolto diverse zone della Spagna è salito ad almeno 158: lo riporta l'agenzia di stampa Efe citando fonti governative. L'Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) ha mantenuto sei comunità sotto allerta arancione, il secondo livello di una scala di tre, in Andalusia, Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana; e giallo, il livello più basso, in Castilla y León, Estremadura e Ceuta. Non esiste più nella zona l'avviso rosso, l'allerta massima, che era stata indicata stamattina a Castellón. Lo scrive El Pais.

Alluvione a Valencia, l'allarme lanciato in ritardo e la sottovalutazione: il bilancio parziale è drammatico

L'alluvione che ha colpito Valencia in Spagna è stata devastante. L'evento meteorologico è noto come "goccia fredda", in spagnolo Dana – "Depresion Aislada en Niveles Altos" (depressione isolata ad alta quota) e si verifica quando una massa d’aria fredda proveniente dalla circolazione polare viene intrappolata e circondata da aria più calda e umida delle zone temperate, assumendo appunto la forma di una goccia d’aria fredda in mezzo ad aria calda. Le zone più colpite sono state Castilla-La Mancha e Andalusia, ma la sua ombra minacciosa è arrivata fino a Barcellona, le Isole Baleari e anche oltre. Il drammatico bilancio è provvisorio ma fa capire la gravità della situazione: oltre 140 i morti, decine di dispersi e 120.000 sfollati. Il numero d’emergenza 112 è andato in tilt ed è in atto anche un duro scontro a livello politico, con un rimpallo di responsabilità tra governo e Comunità: l'allarme sarebbe stato lanciato con grave ritardo, con alcuni fiumi già straripati. L'alert - riporta Il Corriere della Sera - era stato lanciato martedì alle 7 del mattino, ma solo 13 ore dopo, alle 20.03, sui cellulari della popolazione è arrivato il messaggio di allarme rosso.

Leggi anche: Inondazioni in Spagna, "Non c'era modo di salvarli"

Alluvione Valencia, allarme lanciato in grave ritardo

"La Protezione civile ha allertato la popolazione quando c’erano già centri allagati", titola il quotidiano di centrodestra El Mundo. "L’allarme alla popolazione è stato lanciato dalla Generalitat otto ore dopo che la pioggia aveva cominciato a far esondare i fiumi", rilancia il rivale El Pais. Dal centro della città, Tiberio Mian, un italiano a Valencia in Erasmus, descrive uno "scenario apocalittico". Raffiche di vento ovunque. "Mi sembra - dice a Il Corriere - di essere tornato indietro al periodo del lockdown. Si fanno le corse per comprare scorte di viveri". In centro abita anche Sara Carducci, originaria di Napoli. Non nasconde i suoi timori: "Siamo ancora senza acqua. Le persone hanno preso d’assalto i supermercati per comprare beni di prima necessità. Non si trovano più bottiglie". Lei amministra due gruppi Facebook di italiani a Valencia. Sta chiedendo aiuti per una famiglia che vive a Catarroja: "Hanno perso la casa. Servono acqua, vestiti e giocattoli per il bambino. La linea va e viene. Non riusciamo a contattarli via telefono. Anche se stanno bene, mi preoccupano le loro condizioni".

Valencia, nel dramma c'è anche una buona notizia: salvata una vita

In mezzo al dramma che ha colpito Valencia c’è una buona notizia. Massimiliano Napolitano, volontario del Nucleo operativo di Protezione civile-logistica dei trapianti di Firenze (Nopc), nonostante tutto è riuscito a raggiungere la città spagnola colpita dall’alluvione e a consegnare del midollo osseo per un malato in attesa di trapianto. "All’aeroporto di Valencia - spiega a Il Corriere - non c’era modo di uscire, taxi e bus non potevano arrivare e la metro era interrotta. Una coppia spagnola, Juana e Maria Jesus, si è offerta di portarmi in ospedale con la loro auto», ha raccontato. Con qualche ora di ritardo Napolitano, che al momento è bloccato in hotel, è riuscito a effettuare la consegna