Venezuela, 12 Paesi americani contro la costituente di Maduro
Dopo l'avvertimento dell'Onu che denuncia "l'uso eccessivo della forza" durante le manifestazioni contro il presidente Nicolas Maduro, i principali Paesi del continente Americano hanno condannato la "rottura dell'ordine democratico" in Venezuela e annunciato che non riconosceranno l'Assemblea Costituente, che il leader venezuelano ha appena eletto, e le decisioni che prenderà. In un documento emesso dopo una riunione di sette ore a Lima, si esprime il "pieno sostegno e solidarietà" al Parlamento controllato dall'opposizione e si condanna "la mancanza di elezioni libere, la violenza, la repressione e la persecuzione politica, l'esistenza di prigionieri politici".
Il testo è stato firmato da 12 paesi dell'America - tra cui Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay e Perù - ma rappresenta il sentimento di tutti e 17 le nazioni riunite nella capitale peruviana, ha reso noto i ministro degli Esteri del Perù, Ricardo Luna. A stretto giro la risposta di Maduro.
Il vertice di Lima è servito per "creare una congiura contro l'unione della nostra America", lanciata da un gruppo di Paesi che "seguono gli ordini dell'imperialismo americano per continuare ad aggredirci", ha detto il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza. Poche ore prima l'Assemblea Costituente, insediatisi con la forza nell'emiciclo dove si svolgono le sedute del Parlamento, si è dichiarata al di sopra di tutte le altre istituzioni governative varando un decreto nel quale si dispone la subordinazione di tutti i poteri pubblici alla Costituente stessa.