Esteri
Venezuela, Ue vota risoluzione contro Maduro ma Pd e 5 Stelle si astengono
Ieri il Parlamento europeo a grande maggioranza ha votato una risoluzione di condanna al regime di Maduro in Venezuela, chiedendo nuove elezioni dopo quelle, definite da molti osservatori una “farsa”, del 6 Dicembre scorso che hanno letteralmente spolpato la opposizione a Maduro nella Assemblea legislativa, il cui ex presidente Guaidò era diventato il leader della opposizione e riconosciuto come interlocutore al posto del reietto presidente venezuelano in carica, da parte di 50 nazioni, Usa in testa.
“I difensori a corrente alternata della democrazia e dello stato di diritto, Pd e M5S, si sono astenuti sulla risoluzione di condanna del regime comunista di Maduro, approvata ieri dal Parlamento Europeo. Da chi in Europa difende Maduro e in Italia impedisce ai cittadini di votare non accettiamo lezioni di democrazia “ ha commentato in una dura nota il capo delegazione di Fratelli d ‘Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza il voto dei due partiti italiani.
Ed in effetti l’astensione dei due partiti italiani su una risoluzione approvata a grandissima maggioranza dal parlamento europeo, lascia un pò stupiti, sopratutto alla luce delle ultime notizie che giungono da Caracas, che parlano di possibili nuovi arresti contro esponenti del vecchio parlamento, usciti sconfitti dalle ultime elezioni amministrative che hanno registrato un record storico di astensioni. Il 6 Dicembre scorso il “partito socialista unido de Venezuela” di Maduro, infatti, ha ottenuto il 67,6 dei voti scrutinati, in una competizione elettorale che ha visto un tasso di astensione di quasi il 70%.
La maggior parte degli esponenti delle opposizioni, compreso Juan Guaido e Leopoldo Lopez non si sono nemmeno candidati alle elezioni, che hanno definito una “truffa verso la democrazia”.La commissione del parlamento venezuelano che indaga sui crimini presumibilmente commessi dagli oppositori che hanno guidato la legislatura negli ultimi cinque anni, presieduta da Juan Guaidó, martedì ha esortato la Procura a emettere mandati di arresto contro gli “ex deputati che si definiscono deputati e continuano a commettere crimini ”.
"Abbiamo sollecitato il pubblico ministero (Procura) a rilasciare mandati di arresto per quegli ex deputati che si definiscono deputati e continuano a commettere crimini contro il Paese", ha detto il vice presidente della commissione, il funzionario Hugbel Roa. La Commissione speciale per indagare sulle azioni perpetrate contro la Repubblica dai legislatori eletti nel 2015, la maggior parte dei quali oppositori, e che ha concluso il suo mandato il 5 gennaio, è stata istituita questo martedì.
Roa ha anche spiegato di aver esortato la magistratura "ad agire su tutti quegli agenti, economici e personali, che stanno usando la struttura dell'Assemblea nazionale uscente (AN, Parlamento) per continuare a danneggiare il popolo venezuelano". Insomma un nuovo attacco alla libertà di espressione e alla democrazia che dovrebbe ottenere la condanna da parte della comunità internazionale. I cinque stelle da sempre hanno un atteggiamento piuttosto compiacente con il regime Maduro, e quindi il voto di ieri non stupisce più di tanto, basti pensare alle recenti dichiarazioni del sottosegretario agli Esteri Manlio di Stefano che a porta a porta “ il popolo venezuelano non ha votato Guaidó alle elezioni presidenziali, quindi ovvio che non lo possiamo riconoscere”, dimenticando che in quel paese le regole democratiche non sono proprio seguite alla lettera, per usare un eufemismo.
Quello che invece lascia piuttosto interdetti è la scelta degli eurodeputati del Pd, da sempre fervido e convinto difensore delle libertà e delle regole democratiche, che forse non hanno voluto smarcarsi dai loro alleati in Italia, in una fase assai difficile per la maggioranza di governo. E che il regime di Maduro abbia comunque agito in maniera poco democratica lo ha certificato un report dell’ Onu nello scorso Settembre
Sono stati esaminati 223 casi che riguardano il paese sudamericano, in un arco temporale che va dal 2014 in poi, ed è stato dimostrato che “le autorità venezuelane e le forze di sicurezza hanno pianificato ed eseguito gravi violazioni dei diritti umani, alcune delle quali – tra le altre uccisioni arbitrarie e l’uso sistematico della tortura – costituiscono crimini contro l’umanità”. Anzi, secondo l’organizzazione internazionale si tratterebbe di azioni sistematiche, ordinate o avallate dal presidente Nicolás Maduro e da alti funzionari di governo, volte a sopprimere qualsiasi iniziativa di opposizione politica o a terrorizzare la popolazione.
C’è da sperare che l’astensione dei deputati del Pd sia stata una grave e colpevole svista, e non un volontario gesto per marcare un nuovo corso in politica estera, che già su molti fronti, come quello libico ha mostrato diverse crepe. Questo perché alla luce della elezioni di Biden e del nuovo posizionamento della amministrazione americana sullo scacchiere internazionale, certi errori potrebbero ulteriormente marginalizzare sempre più un paese come il nostro, sempre più in crisi di identità non solo sul fronte interno, ma anche e sopratutto su quello della credibilità internazionale.