Violenta esplosione al porto di Bandar Abbas, in Iran: quattro morti e oltre 500 feriti - Affaritaliani.it

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Violenta esplosione al porto di Bandar Abbas, in Iran: quattro morti e oltre 500 feriti

Non è ancora chiara la causa dell’esplosione. L'esplosione nel giorno del terzo round di colloqui tra Iran e Usa in Oman

di Redazione Esteri

Iran, esplosione nel porto di Bandar Abbas

Il terzo round di colloqui indiretti tra Usa e Iran in Oman si è aperto quasi in concomitanza con una potente esplosione sul molo del porto di Bandar Abbas, dall'altro lato dello Stretto di Hormuz, nella Repubblica islamica. L'esplosione ha fatto almeno quattro morti e oltre 500 feriti, secondo il bilancio provvisorio.

Il porto Shahid Rajaee è fondamentale per l'economia iraniana, poiché si trova vicino alla città di Bandar Abbas e a Nord dello Stretto attraverso il quale passa un quinto della produzione mondiale di petrolio. I media statali hanno riferito che una "potente esplosione" ha colpito l'infrastruttura nella provincia di Hormozgan, più di 1.000 chilometri a Sud della capitale Teheran, generando un incendio. "Purtroppo le squadre di soccorso hanno confermato che ci sono almeno quattro morti", ha detto alla tv di Stato Babak Mahmudi, direttore della Mezzaluna Rossa iraniana.

Il primo vicepresidente, Mohamed Reza Aref, ha ordinato un'indagine per determinare la causa dell'esplosione e valutare l'entità dei danni. Gli impianti petroliferi non sono stati colpiti dall'esplosione, secondo la National Iranian Petroleum Refining and Distribution Company. Le attività del porto sono però state sospese. Ancora non è chiara la dinamica e la causa dell'incidente. Il portavoce dell'Agenzia nazionale per la gestione delle crisi, Hossein Zafari, ha fatto sapere che a esplodere sarebbero stati dei materiali chimici immagazzinati all'interno di container dove precedenti ispezioni avevano segnalato problemi di sicurezza. 

Secondo i media ufficiali, "la negligenza nella gestione di materiali infiammabili è stata un fattore che ha contribuito" all'esplosione; esperti citati dalle agenzie hanno subito voluto allontanare ogni possibile parallelismo con la tragica esplosione al porto di Beirut del 2020.  Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Fars, l'esplosione è stata così potente da essere udita a circa 50 chilometri di distanza. Le immagini in tv mostrano dense colonne di fumo sopra la zona del porto, dove si trovano numerosi container, nonché scene di caos in strada.

Shahid Rajaee è il terminal container tecnologicamente più avanzato dell'Iran. Non è lontano da una base della Marina delle Guardie della Rivoluzione. Nel 2020, i computer dello stesso porto sono stati colpiti da un attacco informatico che all'epoca il Washington Post aveva attribuito a Israele. Il portavoce dell'Agenzia nazionale per la gestione delle crisi ha escluso si possa trattare di un "sabotaggio", con riferimento implicito all'acerrimo nemico nazionale. Dal canto loro, funzionari israeliani hanno assicurato all'emittente Channel 12 che il Paese "non è coinvolto" in quanto accaduto. Israele ha più volte espresso preoccupazione per i colloqui avviati tra Stati Uniti e Iran, mediati dall'Oman, e ha chiesto il completo smantellamento del programma nucleare iraniano. Teheran sostiene di avere solo scopi civili, mentre gli osservatori internazionali denunciano che si sta avvicinando alla possibilità di costruire una bomba.