Esteri

Xi Jinping salva il "vassallo" Putin. Contrattacco Kishida a Kiev, regia Usa

di Lorenzo Lamperti

Il presidente cinese invita quello russo a Pechino e risponde a Usa e Aja. Ma intanto il Giappone va in contropiede e offusca la manovra del timoniere

L'iniziativa di Xi in Russia serve a mostrare la proiezione globale di una Cina "potenza responsabile" e attiva per il raggiungimento della pace. L'implicito è chiarissimo: chi non vuole la pace sono gli Stati Uniti che "gettano benzina sul fuoco". Anche se la visita servirà anche e soprattutto a cementare la presa di Pechino su quello che è diventato il suo junior partner, anzi secondo il grande esperto di rapporti sinorussi Alexander Gabuev, la Russia è ormai un "vassallo" della Cina.

In che modo farà fruttare questo rapporto di forza favorevole Xi? A livello commerciale, ottenendo più gas e petrolio a prezzi scontati. Possibile un'accelerazione sul Power of Siberia 2, il gasdotto in costruzione che unirà Russia orientale a Repubblica popolare attraverso la Mongolia. La Cina potrebbe invece tenere in piedi la catena di approvvigionamento di semiconduttori per la Russia. Dal punto di vista strategico Xi potrebbe invece garantirsi una maggiore proiezione strategica in Asia centrale o sull'Artico. Da ultimo, potrebbe anche cercare di rafforzare la partnership militare chiedendo in cambio un allentamento dei rapporti che la Russia intrattiene con alcuni rivali regionali della Cina. In primis l'India.

Ma il piano a livello diplomatico e retorico, cioè quello più ampio di Xi che mira a presentare la Cina come garante di stabilità dopo il successo del ruolo giocato sull'accordo tra Iran e Arabia Saudita, è messo in bilico dalla controffensiva degli Stati Uniti e del Giappone. Washington non vuole lasciare campo libero alla narrativa cinese. In questi giorni Casa Bianca e Dipartimento di Stato hanno più volte sostenuto che un ipotetico piano di pace cinese servirebbe a ottenere non una vera pace ma il congelamento delle conquiste russe.