Food
Cibi ritirati, "andare oltre l’industria. Ecco 5 regole d'oro". Intervista
Intervista al gastroenterologo e nutrizionista di livello internazionale Stefano Fais, che spiega come si può vivere di più e meglio con il cibo
Avvelenati dai cibi dell’industria alimentare. Come uscirne vivi? Parla con Affari il gastroenterologo Fais
Si moltiplicano i prodotti alimentari richiamati dagli enti di controllo. Ma siamo ciò che mangiamo. Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Fais, gastroenterologo, nutrizionista, ex dirigente di ricerca del Dipartimento di Oncologia Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità e sempre nell’ISS per 8 anni direttore del reparto Farmaci Antitumorali, autore dei libri La terapia antiacida per la cura dei tumori, La medicina del futuro, Il metodo antiacido.
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Prodotti ritirati dagli scaffali, richiami alimentari dagli enti di controllo, allarmi per listeria, errori in etichetta. E’ un continuo, dottore, ma che ci mettiamo in tavola?
(silenzio) Sbagliamo paradigma. Il nostro Paese produce cibo di alta e altissima qualità. Quando i miei pazienti mi parlando di questi problemi o di dieta o di abitudini alimentari dico che sbagliamo paradigma.
Capisco che gli enti fanno un lavoro notarile, a campione, senza avere una visione ampia. La lente si mette solo sul singolo caso. Ma perché dice: sbagliamo paradigma?
Ora glielo spiego. Ecco cosa dico ai miei pazienti, sapendo che vivono comunque nel Paese dell’eccellenza alimentare. Io consiglio cinque cose che cambiano il nostro approccio. Primo. E’ fondamentale bere 2 litri di acqua alcalina al giorno.
Quella con un ph superiore a 7.0...
L'acqua alcanina è molto importante. Poi dopo l’acqua, la prossimità è la chiave, cioè essere sicuri della qualità di quello che mangiamo, conoscendo il fornitore, il produttore. Prossimità vuol dire che in qualsiasi zona tu sia puoi conoscere il produttore e dovrebbe essere nella tua zona, direttamente, ma se non hai il tempo anche nella grande distribuzione la tracciabilità dei prodotti è ovunque, ma conoscerlo per sapere come lavora è meglio, personalmente ancora di più. Attenzione a quello che si mangia perché le segnalazioni ci sono e anche la grande distribuzione è obbligata a segnalare la provenienza del prodotto. Molte persone non fanno attenzione a questi aspetti che invece sono molto importanti.
Il terzo punto?
Scegliere sempre prodotti italiani, prioritariamente biologici e l'Italia è piena di aziende dove si fa un biologico serio. Dico bio in toto, anche in relazione agli allevamenti. Ci sono ad esempio delle catene che vendono polli che sono sempre e solo allevati a terra. Quindi bisogna essere molto attenti a questo. Sulla carne, nella grande distribuzione ci sono indicazioni tipo: confezionato o macellato in Italia ma allevato in Francia. Questo non va bene. I sistemi di allevamento e l’alimentazione sono diversi. Scegliete sempre italiano e la nostra qualità, meglio il produttore che conoscete di persona per serietà.
E poi?
Quarto: la stagionalità. Come succedeva quando eravamo ragazzi, bisogna mangiare frutta e verdura di stagione, prodotti biologici garantiti. Quinto punto: bisogna mangiare poco perché la dieta mediterranea era questo. Le donne del sud che avevano in mano la casa dicevano: sì abbiamo tutto ma se si mangiavano tutto subito domani non c’era più niente.
Chiaro
I carboidrati possibilmente vanno mangiati nella prima parte della giornata, colazione e pranzo. Non consiglio diete perché le diete sono tutte destinate a fallire, così come non sono un integralista dell'alimentazione vegetariana e vegana. Se lo fai per motivi ideologici è un conto ma dire che una di queste diete è più sana di una dieta varia è sbagliato.
Come si coniuga il portafoglio, che si fa sempre più vuoto negli anni, con questa qualità?
Mangiare meno ma di migliore qualità.
Meglio mangiare meno ma assumendo prodotti di maggiore qualità?
Si sempre. E’ un principio fondamentale.
Altri consigli per restare in salute e usare il cibo per farlo?
Tenere sotto controllo il ph dell'organismo e l'accumulo di sostanze ossidanti. Significa mantenere il corpo, nonostante tutto, in una condizione sana. Quindi da una parte ci sono dei cibi che ci aiutano a non acidificare troppo l'organismo, ad esempio quelli alcalinizzanti, che contengono pochi zuccheri, e dall’altra quelli che acidificano. Ad esempio il limone e il pomodoro sono acidi per loro natura ma non contengono zuccheri, quindi sono per questo alcalinizzanti. Mentre il pomodoro dovresti mangiarlo soltanto nei periodi di stagione, tarda primavera ed estate, i limoni grazie a Dio in Italia, ci sono in tutte e quattro le stagioni e puoi mangiarli sempre. Oltre che con il nostro olio italiano extravergine di super qualità, che a quel livello abbiamo solo noi, consiglio ad esempio di condire l'insalata con il limone e non con l’aceto. Se seguiamo questi consigli la nostra vita alimentare migliorerà di molto.
Stefano Fais