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Il latte intero fa male come la Coca Cola Zero: hanno stessi grassi e zuccheri
Nutri-Score, il sistema di etichettatura "a semaforo" francese, valuta entrambe le due bevande con una C. Ma la classificazione è controversa
C'è una sola ed unica bevanda che otterrà una A e si tratta dell’acqua minerale. Tutte le altre bevande ricevono invece valutazioni più basse, in particolare se contengono zuccheri aggiunti, come ad esempio la Coca Cola, la Sprite o la Pepsi, ma anche i succhi di frutta. Pure i cereali per la colazione subiscono un passaggio in negativo nella classifica e passano da una A (alcuni erano così classificati) a C per la concentrazione di zuccheri. Se il contenuto di zuccheri è basso, tengono al massimo una B.
Tuttavia, il Nutri-Score nasce già obsoleto per ciò che riguarda la classificazione dei grassi, alcuni dei quali sono indispensabili per la salute umana. Come ormai sostengono in tanti, l’algoritmo riflette la formazione di Serge Hercberg, suo inventore, professore alla Sorbona, che è prima un epidemiologo e poi un nutrizionista. Non si tiene conto del quadro generale e non si prendono in considerazione né la lavorazione né i benefici nutrizionali più ampi.
Nonostante alcune imperfezioni, però, questo sistema di etichettatura presto potrebbe essere adottato a livello dell’Ue e diventare quindi obbligatorio anche nel nostro Paese. Intanto, dopo l’Italia, anche altri Paesi cominciano a nutrire dubbi sull’effettiva efficacia del Nutri-Score, che è stato di recente bocciato da Spagna, Romania, Polonia e Svizzera, che hanno per l’appunto deciso di non adottarlo.