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Caldo e alimentazione ballerina: come evitare le intossicazioni estive
Il caldo aumenta lo sviluppo di batteri “cattivi” colpendo i “buoni”. La parola agli esperti
Intossicazioni alimentari, come difendere l'intestino in estate
In estate, complici caldo, diversa alimentazione e stili di vita irregolari, si moltiplicano le cosiddette "disbiosi estive”. Sono alterazioni microbiche dell’intestino che possono causare diversi fastidi come gonfiore, diarrea e dolori addominali. Molti i fattori responsabili ma due sono i principali: alte temperature e umidità. Queste due condizioni favoriscono la proliferazione di batteri e muffe sugli alimenti. Questi microrganismi, infatti, si moltiplicano velocemente quando esposti ad una temperatura ambientale compresa tra i 36 e i 40 °C. Paradossalmente, in estate aumenta la tendenza a lasciare più a lungo il cibo fuori dal frigorifero.
Il caldo, inoltre, favorisce anche la moltiplicazione dei batteri intestinali, compresi i patogeni, mentre, alcuni batteri "buoni" faticano a sopravvivere. Secondo uno studio dell’Università americana di San Diego, ad esempio, i livelli di Proteobacteria (un'ampia gamma di agenti patogeni tra cui Escherichia coli, Salmonella, Helicobacter e il vibrione del colera) raggiungono il massimo di crescita durante l'estate mentre diminuiscono costantemente durante l'inverno. Per evitare di incorrere in queste spiacevoli disturbi intestinali, è bene seguire alcune semplici,ma non sempre scontate regole, come ci consiglia la dott.ssa Flora Caruso, Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva e consulente di Clinic Boutique , primo centro medico specializzato in medicina estetica rigenerativa di recente apertura a Milano.