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Shrinkflation svuota le tasche degli italiani, ecco cos'è e come combatterla

di Redazione Food

Carrefour si è mossa per prima per contrastare i rincari ma alcuni ritengono sia solo una mossa di marketing

Shrinklation, i produttori aumentano i prezzi ma riducono le confezioni. In Francia Carrefour segnalerà gli alimenti coinvolti da questa pratica

La shrinkflation è una nuova pratica messa in atto da diverse aziende che prevede di ridurre di molto le confezioni (e quindi la quantità di prodotto all'interno) lasciando però il prezzo invariato. In alcuni casi il costo addirittura aumenta. In Italia come sottolinea Gamberosso.it sicuramente lo avrete notato applicato ai pacchi di pasta ma stesso vale per il cornetto Algida, Magnum e le merendine in generale. Le capsule di caffè Dolce Gusto della Nestlè sono aumentate dell'8%.

La shrinkflation è lampante ma in pochi si lamentano. In Francia invece Carrefour ha deciso di prendere in mano la situazione e dalla prossima settimana su tutti gli alimenti coinvolti dal taglio delle confezioni applicherà un'etichetta arancione brillante e ben visibile che informa i consumatori non solo sul cambiamento ma anche sull'impegno dell'azienda a negoziare con i produttori per ridurre il prezzo.

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La shrinkflation è ritenuta dall’amministratore delegato di Carrefour Alexandre Bompard una pratica "inaccettabile" e si è quindi posto l'obiettivo di fornire ai clienti "informazioni che siano il più chiare possibili". Carrefour ha anche contattato tre multinazionali dell'industria alimentare ad abbassare i prezzi ma nessuna ha rilasciato commenti.

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Anche la politica in Francia si è comunque mossa contro la shrinkflation. Il ministro delle Finanze Bruno le Maire ha infatti annunciato una nuova legge che costringerà i produttori ha segnalare la riduzione del peso. "Non stiamo qui a riempire le tasche dei giganti dell’industria alimentare”, ha commentato. Il provvedimento dovrebbe partire nella primavera del 2024 ma le Maire ritiene che con il sostegno del Governo potrebbe essere imposta ai produttori una soglia massima di prezzo già da ottobre.