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Australia, un anno dopo i mega incendi: 49 specie senza l’80% di habitat
Il Wwf Australia, a un anno dagli incendi, lancia "Regenerate Australia". Tra gli scopi il recupero della fauna selvatica e la promozione di energia verde
Australia, i mega incendi e gli effetti sulla natura
Circa un anno fa più di 1500 roghi, secondo quanto riporta Greenreport, hanno bruciato soprattutto foreste e boschi, ma anche terreni e pascoli, impattando su un’area di 19 milioni di ettari diversi stati dell'Australia. Le tonnellate di anidride carbonica emanate sono state invece di 900 milioni. Gli effetti più devastanti sulle vite umane e sulla biodiversità, rivela Greenreport, si sono registrati in Australia orientale, con circa 12,6 milioni di ettari di foresta bruciati. Secondo un primo studio del governo australiano, ben 191 specie minacciate hanno visto diminuire in maniera significativa il loro habitat. Tra queste, 49 ne hanno perso più dell’80%, 65 più del 50% e 77 oltre il 30%.
Australia, il progetto di rigenerazione del Wwf
A fronte della grave situazione ambientale fa sapere Greenreport, il Wwf Australia in questi mesi ha intrapreso un progetto di ascolto con le comunità indigene e quelle colpite dagli incendi boschivi. "Ci hanno detto cosa ci vorrà perché il nostro Paese si riprenda – spiegano gli ambientalisti – Abbiamo riflettuto a fondo, ci siamo consultati ampiamente e abbiamo ascoltato. Queste parole hanno plasmato la nostra visione sia per le persone che per la natura".
"Regenerate Australia", un programma quinquennale da 300 milioni di dollari, nasce proprio da questo dialogo. Lo scopo è quello di aiutare a ripristinare la fauna selvatica e gli habitat, ringiovanire le comunità colpite dagli incendi, promuovere un’agricoltura sostenibile e rendere il nostro Paese a prova di futuro.
“Questa è un’opportunità per noi di ripristinare e rivitalizzare il nostro Paese per il futuro di tutti gli australiani dopo aver vissuto una perdita così straziante–ha dichiarato Wwf Australia– conosciamo l’entità dell’impatto che gli incendi hanno avuto sul nostro Paese. L’abbiamo sperimentato tutti in prima persona. Una crisi ambientale così estesa ci impone di rispondere su vasta scala, ma non possiamo farcela da soli. C’è bisogno del supporto di tutti noi. Se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è che il business as usual appartiene al passato. Il nostro mondo, il nostro ambiente, la nostra stessa salute sono sempre più fragili”.