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Clima, allarme emissioni globali: oltre un terzo dai sistemi alimentari

Secondo i nuovi dati Fao le emissioni legate ai sistemi alimentari hanno raggiunto i 18mld di tonnellate. Tra i responsabili: Cina, Usa, Europa e non solo

Clima, allarme emissioni globali: oltre un terzo dai sistemi alimentari

Cambiamenti nella destinazione d'uso dei terreni, produzione agricola, imballaggio e gestione dei rifiuti. Sono questi gli aspetti presi in considerazione dal nuovo studio della Fao pubblicato sulla rivista Nature Food, per stabilire il livello di emissioni provenienti da tale attività. Dalla ricerca emerge che sono proprio i sistemi alimentari ad essere responsabili di oltre un terzo delle emissioni globali di gas serra. Il team di ricerca, guidato da Maurizio Crippa e Adrian Leip, ha rilevato che nell'anno 2015 il volume delle tonnellate di biossido di carbonio è stato di 18 miliardi. Una cifra equivalente al 34% delle emissioni totali. Una percentuale che sta progressivamente diminuendo rispetto al 44% del 1990, sebbene le emissioni generate dai sistemi alimentari abbiano continuato ad aumentare in termini assoluti.

In termini di contributo alle emissioni totali di gas serra, fa sapere il Sole 24 Ore, i sistemi alimentari dei paesi industrializzati sono genericamente stabili al 34%, mentre nei Paesi in via di sviluppo la percentuale è crollata dal 68% del 1990 al 39% del 2015, grazie al calo della deforestazione e all'aumento delle attività a valle come la lavorazione e la refrigerazione degli alimenti. Tra i principali emittori responsabili vi sono: Cina, Indonesia, Stati Uniti d'America, Brasile, Unione europea e India. Tra le attività che concorrono maggiormente alle emissioni complessive dei sistemi alimentari, circa per il 39%, vi sono la fase di produzione e l'uso di fertilizzanti. A seguire l'uso del suolo e i fattori correlati (38%), con la distribuzione che si colloca al 29%. Lo studio, condotto da Francesco Tubiello, statistico principale ed esperto in cambiamenti climatici presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), in collaborazione con ricercatori del Centro comune di ricerca della Commissione europea con sede a Ispra, Italia, è un patrimonio di dati in vista del vertice sui sistemi alimentari previsto per il 2021.