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Clima: siccità, ondate di caldo record e il flop della Cop27. Bilancio 2022

di Marta Barbera

Cambiamento climatico, siccità, temperature record, eventi estremi e la diplomazia che arranca: l'anno, a tutti gli effetti, horribilis del clima

Se da una parte la temperatura media globale è già salita di 1,2 gradi rispetto alla media preindustriale- il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, IPCC, ha avvertito che andiamo verso il superamento di 3°C di riscaldamento globale entro il 2030- oltre il doppio del limite di 1,5°C previsto dall'accordo di Parigi- dall’altra anche gli eventi estremi, come le devastanti inondazioni in Pakistan che hanno causato quasi 8 milioni di sfollati o le ondate di calore anomalo che hanno valicato l’Europa, o ancora i disastri più vicini a noi come l’alluvione delle Marche o la tragedia di Casamicciola, la Terra si trova di fronte a scenari futuri alquanto complessi. E potrebbe essere già troppo tardi per evitare un vero e proprio collasso. Dallo stato del clima al caldo record, fino al flop di Cop27 e all’ultima speranza di pace tra uomo e natura, vediamo i punti salienti di questo 2022.

Cambiamento climatico, 2022 l'anno più caldo di sempre 

Per definire il 2022 in termini di clima potrebbero bastare semplicemente due parole: caldo e record. Secondo infatti l’ultimo rapporto sullo stato del clima globale 2022 redatto dall’Organizzazione metereologica mondiale (Wmo) gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi fra quelli registrati finora, alimentati da concentrazioni sempre crescenti di gas serra e dal calore accumulato nel mare, toccando di circa 1,15 gradi Celsius temperature sopra i livelli pre-industriali. Questo aumento delle temperature è dovuto principalmente all'aumento delle concentrazioni dei principali gas serra nell'atmosfera: anidride carbonica, metano e diossido di azoto. Questi gas hanno raggiunto livelli record nel 2021, e continuano a salire nel 2022.

"Maggiore il riscaldamento, peggiore l'impatto”, ha commentato il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas a margine del report. “Abbiamo livelli così alti di anidride carbonica nell'atmosfera oggi che l'obiettivo di 1,5 gradi, di riscaldamento rispetto ai livelli pre-industriali, dell’accordo di Parigi è a malapena raggiungibile". Per Talaas "è già troppo tardi per molti ghiacciai, e lo scioglimento continuerà per centinaia se non migliaia di anni, con enormi conseguenze sulla sicurezza idrica" .

Se facciamo una panoramica di questo 2022 lo scenario è ampio e complesso: nell'Africa orientale, le piogge sono state sotto la media per quattro stagioni consecutive, il periodo più lungo in 40 anni, e ci sono indicazioni che anche l'attuale stagione sarà secca. L'Africa meridionale, e in particolare il Madagascar, è stata colpita da una serie di cicloni all'inizio dell'anno. L'uragano Ian a settembre ha causato morte e distruzione a Cuba e in Florida. Ma anche in Europa vaste zone hanno sofferto ripetuti episodi di caldo estremo. Il Regno Unito il 19 luglio ha registrato il suo record nazionale, con oltre 40 gradi per la prima volta. 

Cambiamento climatico, l'alluvione nelle Marche e la tragedia di Casamicciola