Green

“Emissioni di CO2, alzare le tasse: così si abbassano quelle sul lavoro”

Di Monica Camozzi

Su Affari la raccolta firme di Ilaria Ilaria Venturini Fendi e Marco Cappato per presentare la proposta in sede europea

“Perché non aumentare le tasse sulle emissioni di CO2 diminuendo contemporaneamente le tasse sul lavoro, in modo da incentivare le imprese verso la conversione alle rinnovabili senza trasferirne il costo sui consumatori”?  In un momento storico come questo, dove non si pensa che al Covid, c’è qualcuno che non riesce a smettere di pensare all’ambiente. Ilaria Venturini Fendi, il cui cognome ci riporta diretti a uno dei nomi più fulgidi del made in Italy, in questo momento ha una data che batte dentro come un timer.

Il 22 luglio, giorno in cui scadrà il tempo per la raccolta firme da presentare in sede europea al fine di cambiare la politica fiscale -e quindi l’impatto ambientale- legato alle emissioni di Co2.

Ilaria  sta combattendo, insieme all’attivista Marco Cappato la sua battaglia contro il surriscaldamento globale, in un momento storico che vede schizzare ai massimi storici il problema inquinamento da microplastiche: consumiamo infatti 2 milioni di mascherine (non riciclabili in alcun modo) al minuto. “Il problema è pregnante, l’essere umano ha più attitudine a pensare ai propri problemi immediati iche non a occuparsi di catastrofi potenziali- spiega Ilaria, che nel 2003 ha lasciato il mondo della moda  per dedicarsi a progetti meravigliosi come creare opportunità di lavoro per donne svantaggiate  di altri continenti o produrre bellezza con articoli da riciclo attraverso il suo marchio di borse Carmina Campus- “Ma purtroppo non è rimandabile. Ora sulla questione ambientale vedo tanto marketing, ma nessuna legge che cambi davvero lo stato delle cose”.

Lei e Marco Cappato, invece, stanno promuovendo una raccolta di firme molto ampia per una proposta di cambiamento della politica fiscale legata alle emissioni ed elaborata insieme a economisti, ricercatori, premi Nobel. “Esiste uno strumento che si chiama ECI, European Citizen Initiative e consente ai cittadini di elaborare proposte fattive su varie tematiche. E noi abbiamo una proposta molto chiara. Chi inquina paga più tasse, quelle individuali sul lavoro si riducono, in modo tale da non gravare sui beni di consumo ma sull’impatto ambientale.”.

Per ora sono accorsi in tanti sul portale www.stopglobalwarming.eu: compresi Nina Zilli,  Gabriele Salvatores , Fedez, Gabriele Muccino, Edoardo Bennato, Davide Oldani , Stefano Boeri,  Alessandra Mastronardi, Arisa e molti altri, “Elisa ha addirittura fatto un jingle natalizio per invitare le persone a firmare”. Ma non basta, il numero di persone da coinvolgere è alto e l’accelerazione deve essere netta.

La comunità scientifica ripete da anni che il primo strumento per ridurre le emissioni è aumentarne il costo, ma la politica continua a ignorare o sottovalutare questa affermazione -spiega Cappato- Non c’è nulla di più pericoloso sul piano del consenso, dell’introdurre una tassa. Parlano più volentieri di incentivi e anche se alla fine i costi della politica energetica ricadono sul cittadino, ma risultano sotto forma di tasse generiche e la gente non se ne accorge”.

Aumentare i diritti di emissione in modo progressivo.

Fra i modi già in uso  per far pagare le emissioni di Co2 -continua Cappato- ci sono i  diritti di emissione (Emission Trading System)  emessi dalla Ue, che si comprano. Il punto è che il prezzo è troppo basso, si pagano 20 euro per una tonnellata di Co2 emessa. Ecco noi vogliamo che costi almeno 50 euro a tonnellata e che nel giro di cinque anni sia alzato a 100 in modo che sia chiaro un concetto: inquinare deve costare sempre di più, in un excursus progressivo. Assumere il rischio di scommettere su una fonte energetica è compito degli imprenditori. Lo Stato deve investire nella ricerca e fare regole che rendano sempre meno conveniente emettere Co2”.

Per la firma basta entrare sulla home page di stopglobalwarming.eu avendo a portata di mano un documento (valido esclusivamente per l'autenticazione, come si faceva una volta per i referendum, non c'è profilazione di dati che vanno direttamente alla Commissione). Il sito mette a disposizione, per chi si serve di social media o altri mezzi di comunicazione, grafiche, video, loghi e altro materiale scaricabile liberamente dal menu "Take Action/See all materials" per condividere e diffondere il messaggio invitando anche altri a firmare. (A questo link troverai tutti i materiali prodotti ad oggi).