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Germania, spente tre delle sei centrali nucleari

Svolta completata a fine anno

Nel 2021 le sei centrali nucleari hanno contribuito a circa il 12% della produzione di elettricità in Germania


La Germania ha spento tre delle sue ultime sei centrali nucleari. Il governo ha deciso di accelerare l'uscita dall'energia nucleare dopo l'incidente del reattore di Fukushima in Giappone nel 2011, quando un terremoto e uno tsunami hanno distrutto l'impianto costiero nel peggior disastro nucleare del mondo da quello di Chernobyl nel 1986.

I reattori di Brokdorf, Grohnde e Gundremmingen C, operati dalle utility E.On e Rwe, sono state chiuse il 31 dicembre dopo 35 anni di attività. Le ultime tre centrali nucleari - Isar 2, Emsland e Neckarwestheim II - saranno spente entro la fine del 2022.

Preussen Elektra, che gestisce le centrali di Brokdorf e Grohnde, ha affermato che i due impianti sono stati chiusi poco prima della mezzanotte. Anche Rwe ha detto che l'impianto Gundremmingen C ha interrotto la generazione di elettricità alla vigilia di Capodanno.

"Per decenni abbiamo dato un contributo decisivo alla fornitura di elettricità sicura, rispettosa del clima e affidabile in Germania", ha detto il ceo di PreussenElektra Guido Knott ringraziando il personale. Lo spegnimento graduale di centrali che davano un'energia pulita ed economica da alcuni è ritenuto un passo irreversibile per la più grande economia europea, nonostante debba affrontare ambiziosi obiettivi climatici e l'aumento dei prezzi dell'energia.

Nel 2021 le sei centrali nucleari hanno contribuito a circa il 12% della produzione di elettricità in Germania. Il mix energetico tedesco è costituito da un 41% di rinnovabili, dal 28% di carbone e dal 15% di gas. Entro il 2030 la Germania punta a soddisfare l'80% di domanda di energia con le rinnovabili.