Moda, Pinko punta sulla circolarità: al via la capsule Reimagine
Il brand italiano di alta moda vuole punta a una nuova filosofia di stile, che sappia tenere insieme buon gusto, sostenibilità e economia circolare. Grazie al contributo della piattaforma Temera, Pinko lancia Reimagine, una speciale capsule collection realizzata in collaborazione con il designer inglese Patrick McDowell, incentrata sull'upcycling. Un sistema di riciclo per il recupero migliorativo dei materiali. Reimagine viene infatti creata tramite l'utilizzo di vecchi pezzi d'archivio, i quali tramite un processo di innovazione, vengono ripensati e trasformati in capi e accessori di qualità Dai maglioni ai pantaloni, dalle giacche alle iconiche borse, tutto viene ricreato eticamente, garantendo sostenibilità e basso impatto ambientale.
Il processo trasformativo dei capi non è pero immediato. Viene certificato nei suoi passaggi attraverso la tecnologia blockchain, dove vengono trascritti in maniera immutabile l’utilizzo delle materie prime e l’impegno in termini di ore di sartoria impiegato, riporta PambiancoNews. In questo modo– si legge– la veridicità delle informazioni può essere controllata dal consumatore grazie al servizio “Verified by Virgo” che consente di accedere ai ‘blocchi’ di informazioni notarizzate all’interno della rete.
Caterina Negra, direttore creativo di Pinko, afferma che "per me è sempre stato molto importante creare nuove collezioni che siano coerenti con la mia visione ed estetica, tuttavia sono anche consapevole della nostra responsabilità all’interno dell’industria moda. Per questo motivo sono orgogliosa di aver promosso questo pionieristico progetto che punta ad un approccio responsabile ed innesca un dialogo trasparente tra il brand ed un consumatore sempre più consapevole”. E sulla stessa scia anche Arcangelo D’Onofrio, ceo di Temera, "ogni giorno sentiamo crescere la pressione da parte del mercato per soluzioni semplici che aiutino le aziende in modo concreto a dimostrare il proprio impegno per la sostenibilità. Registriamo inoltre un fenomeno che chiamiamo urgenza digitale, il quale ha accelerato la modalità con cui il prodotto viene messo al centro delle interazioni tra brand e cliente",
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