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Wwf: l'orso polare sparirà a causa del climate change. Poi toccherà all'uomo

Le minacce che mettono a rischio la sopravvivenza dell'orso polare dipendono dall'uomo

Oggi le più recenti stime contano tra i 21-22.000 e i 30-31.000 individui in natura. E già ora alcuni dati sono drammatici: la popolazione di orso polare della baia di Hudson (Canada) ha registrato una riduzione del 30% fra il 1987 e il 2017

Le minacce che mettono a rischio l'orso polare sono tutte legate all'azione dell’uomo, con ripercussioni sull'habitat e sulla catena alimentare al cui vertice si trova proprio l'orso. Le sostanze tossiche, come i pesticidi, possono influenzare negativamente anche alcuni aspetti della fisiologia di base della specie e addirittura avere effetti negativi sulla sua riproduzione. Ma non solo. 

La perdita del ghiaccio ha anche un impatto sulle opportunità di accoppiamento degli orsi polari e sulla loro capacità di spostamento e dispersione in altre aree, il che ha comportato come conseguenza negativa un aumento degli accoppiamenti tra individui consanguinei e imparentati con gravi riflessi sulla diversità genetica e dunque sulla probabilità di sopravvivenza della specie.

Il fatto che gli orsi polari non trovino il cibo poi, rende gli individui molto più intraprendenti: si avvicinano ai villaggi e cercano cibo tra i rifiuti prodotti dalle persone, entrando in conflitto con le comunità locali, spaventate dalla loro presenza vicino alle abitazioni.    

Dal 2015 il Wwf ha creato delle pattuglie per sorvegliare e tutelare la sicurezza degli abitanti di Ittoqqortoormiit, il paese più a nord della Groenlandia orientale, dall'intrusione dell’orso polare. In soli 7 anni le pattuglie sono state in grado di intervenire e allontanare oltre 75 orsi.

La giornata mondiale dell'Orso polare

Si comprende quindi come la salvezza di questa specie e del suo fragile habitat sia strettamente connessa a quella del pianeta e dell'umanità, ovvero tutto passa per le scelte e azioni dell'uomo. Di qui l'importanza della Giornata mondiale dell’orso polare, perchè garantendo la sopravvivenza di una "specie ombrello" come è quella dell'orso polare si assicura la protezione di tutte le specie che si trovano ai livelli più bassi della catena alimentare e che condividono con lui lo stesso fragile habitat.

E la prima cosa da fare è agire quotidianamente "diminuendo – dice il Wwf - i consumi di gas e fare pressione su governi e aziende per puntare sempre più su energie da fonti rinnovabili, e azzerare le emissioni di CO2 provocate dall'uso di combustibili fossili".

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