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Addio a Géza Szocs, poeta e giornalista ungherese: si oppose a Ceausescu

È scomparso il 5 novembre all'età di 67 anni Géza Szocs, poeta, traduttore, saggista e giornalista della minoranza ungherese della Transilvania. Esiliato nel 1988 per i suoi scritti contro il governo del dittatore Ceausescu, nel '90 fu tra i fondatori dell'Unione Democratica della Minoranza Ungherese in Transilvania. Senatore nel '90-'91, segretario di Stato della Cultura nel 2010-2011, presidente del Pen Club ungherese, in questa veste ha istituito il Gran Premio Internazionale Janus Pannonius di Poesia. Tra le molte onorificenze ricevute, ricordiamo in Italia il Premio Leopardi (2011) e il Gran Premio Flussidiversi di Caorle (2012).

Per la collana Cantos, curata da Tomaso Kemeny e Vera Minazzi, Jaca Book ha pubblicato nel 2017 la raccolta di componimenti Né l'esistenza né la scala, tradotta da Tomaso Kemeny. La malinconia e l'impegno politico, l'ironia leggera e l'invocazione sono i principali temi della sua lirica, tradotta in numerose lingue.

“La poesia di Géza Szocs, alla profondità di pensiero, alla gravità esistenziale, alle altezze mitiche unisce un'originale tensione ludica, spesso fondata su analogie e doppi sensi impensati. Il poeta raffigura gli eventi del mondo come sorti da semi da cui potrebbero nascere anche le condizioni socio-storiche del futuro. Szocs si distingue per la sua abilità di accendere nel linguaggio i fuochi che illuminano aspetti tragici e, allo stesso tempo, comici del destino umano nel mondo.”

Tomaso Kemeny