Libri & Editori

Natale 2022, cinque libri da far trovare sotto l’albero e per le feste

di Chiara Giacobelli

Lo speciale letterario del Natale 2022: i titoli suggeriti da Affaritaliani.it

5)  Per ogni parola perduta di Benedetta Cibrario (Mondadori)

Chiudiamo questo speciale dedicato ai consigli letterari di Natale con la narrativa italiana, tra le cui uscite recenti – quasi tutte interessanti e di valore – abbiamo selezionato per voi il nuovo romanzo di Benedetta Cibrario, edito da Mondadori. Nonostante abbia scritto diversi libri di successo, la ricordiamo senza dubbio per Il rumore del mondo, pubblicato sempre con Mondadori nel 2018 e arrivato finalista al Premio Strega 2019: un’opera intensa, voluminosa, emozionante in ogni pagina, che ci ha permesso di scoprire le potenzialità e la profondità di questa autrice fiorentina. A novembre è andato in stampa Per ogni parola perduta, già in testa alle classifiche: qui la Cibrario affronta il tema della rinascita, o se vogliamo della resilienza e della capacità di riprendersi in mano la vita dopo un grave lutto, anche grazie all’arte, all’amicizia e alle proprie passioni.

Per ogni parola perduta"Per ogni parola perduta" di Benedetta Cibrario (Mondadori)

Protagonista della nostra storia è Sofia, distrutta dalla morte dell’amatissimo marito e per questo rifugiatasi nella sua casa di Oxford, lontana dal mondo e da tutto ciò che esso comporta, persone comprese. C’è però qualcuno che riesce ugualmente ad abbattere il muro delle sue resistenze: l’amico Edmund, una forza della natura che tutti noi vorremmo avere al nostro fianco, la intriga con il progetto di una mongolfiera risalente al 1784 e bisognosa di un restyling. Sofia è infatti una restauratrice di tessuti ed è proprio questo suo mestiere così particolare, unito alle interessanti frequentazioni che intrattiene e all’amore per la storia, ad accompagnarci nelle pieghe del suo mondo, fatto di magie, sogni, personaggi curiosi, ricerche insolite, occasioni.

In questa suggestiva ambientazione che Benedetta Cibrario costruisce, dando vita a un romanzo come pochi se ne leggono a firma di una penna italiana, gli strappi assumono un valore simbolico: lo sono quelli che ci portano via all’improvviso una persona cara, lo sono i cambiamenti inaspettati e talvolta dolorosi della vita, oppure lo sono, in senso più pratico, quelli che la mongolfiera porta su di sé, indice di un lungo passato alle spalle e di non poche avventure. Agli strappi si può però rispondere con le cuciture, perché se è vero che non ci restituiranno mai nulla come era prima – che sia la vita, l’amore, un tessuto o un oggetto – restano comunque lo strumento più efficace a nostra disposizione per non fermarci e andare avanti, per ricostruire, per creare qualcosa di nuovo e diverso, non necessariamente peggiore.

Non mancano in questo romanzo commovente, eterogeneo, acuto sotto ogni punto di vista, i riferimenti alla Storia, tanto che potremmo quasi inserirlo nella categoria dei romanzi storici; nello specifico, si discute molto della Russia dello zar Nicola, a partire dal lavoro che proprio il deceduto marito di Sofia stava svolgendo e che riguardava gli immigrati russi in Italia tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. C’è così un continuo passaggio di testimone dal passato al presente e viceversa, in un dialogo che ci fa comprendere quanto i fatti di ieri pesino su quelli di oggi e, di conseguenza, quanto le nostre azioni attuali avranno ripercussioni sul futuro.  

Lo consigliamo perché: è l’ultimo romanzo di una grande autrice italiana che si dimostra sempre all’altezza dei premi vinti e dei riconoscimenti ricevuti. Una storia densa di spunti, alla quale guardare per risollevarsi quando la vita ci mette in ginocchio.  

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