Libri & Editori

Cinque libri da leggere durante l’inverno 2023

di Chiara Giacobelli

Dai classici ai gialli, dalle biografie all’horror: ecco le nostre proposte per i mesi più freddi dell’anno

5)  Troia di Gisbert Haefs (Beat Edizioni)

Chiudiamo il nostro speciale dell’inverno 2023 con un bel romanzo storico: Troia di Gisbert Haefs, pubblicato nella collana SuperBeat di Neri Pozza. Si tratta di un affresco completo, avvincente e ricco di dettagli in merito alla caduta di Troia, partendo sì dal racconto di Omero, ma discostandosi poi da esso per dar vita a una storia diversa. Sappiamo infatti che nell’Iliade giocarono un ruolo fondamentale gli dèi; non solo, sappiamo anche che gli uomini stessi, protagonisti di alcune imprese, sono stati tramanti dal poeta come figure semidivine, in alcuni casi persino descritti come figli di donne mortali con i principali dèi greci. È il caso di Achille, per citare il più famoso, che sin dalle prime righe si impone quale eroe incontrastato dell’Iliade. Tuttavia, per quanto il poema epico di Omero non abbia rivali e rappresenti un pilastro della letteratura, è più probabile che i fatti si svolsero in maniera assai diversa.

Troia"Troia" di Gisbert Haefs (Beat Edizioni)

Di certezze in merito a Troia, alla guerra che vi si combatté e alla sua caduta ve ne sono molto poche, ma con un po’ d’immaginazione Gisbert Haefs – scrittore tedesco di romanzi storici, di fantascienza e gialli – ha provato a ricostruire una versione veritiera, riportando il tutto sul piano dell’umanità. Chiaramente va persa parte della poesia omerica, così come l’influenza delle forze ultraterrene su fatti e accadimenti, ma ne guadagna la storia, spogliata dal velo luminoso del mito. Ecco allora che Troia racconta un’altra versione della leggenda pervenutaci attraverso le parole di Omero, non meno ricca di particolari, ipotesi, personaggi di grande interesse, legami e motivazioni più terrene.

Il libro è ambientato nel VI secolo a.C., quando l’ateniese Solone – durante un viaggio in l’Egitto – cerca di far luce sui propri antenati; lo aiuta in questo compito il saggio fenicio Ahiram, che insinua nella sua mente il primo dubbio: e se queste entità superiori narrate da Omero non fossero mai esistite? È da qui che prende avvio una nuova, alternativa ricostruzione storica, in cui il giallo e la verità si intrecciano per dar vita a un’opera di un certo spessore, tanto culturalmente quanto stilisticamente. Colpisce in particolar modo l’ironia che suscita il saltar fuori delle bassezze umane, specie quando le motivazioni e le strategie degli eroi a noi ben noti non possono più essere viste nella stessa ottica. Ne è un esempio emblematico il prode Ulisse, che Omero scelse addirittura come protagonista per il suo successivo poema epico. Leggendo da Troia: “Il numero dei leoni? Ah. Volete dunque dire che Odisseo, il nobile principe di Itaca, scaltro, astuto e ingegnoso, abbia pensato al bottino? Al fatto che una quantità minore di leoni principeschi significa che ogni singolo leone ottiene una porzione più grande della preda abbattuta? Anche il leone di Itaca? Non ci sono leoni a Itaca, o flessuose. È questa la verità. La mia verità”. Il mero calcolo dell’avidità è la variabile che Omero non aveva preso in considerazione, o con tutta probabilità aveva volutamente tralasciato.

Il libro si conclude con delle interessanti appendici. Haefs inserisce infatti alcuni passi tratti dal Timeo e dal Crizia di Platone, rielaborati e abbreviati, dando quindi prova al lettore di quanta ricerca storica, letteraria e filosofica si nasconda dietro a un volume del genere; segue un accurato approfondimento dello sfondo storico, per permetterci di capire al meglio l’epoca, gli eventi e ciò che esiste di documentato, in un contesto internazionale che riguarda il mondo fino al allora conosciuto. È proprio in questa interessante parentesi che l’autore ci ricorda qualche dato fondamentale su Omero, a cominciare dal fatto che egli scrisse i suoi poemi quasi cinquecento anni dopo lo svolgersi della guerra e della caduta di Troia, pertanto nessuno dei suoi scritti – per quanto magistrali – possono essere considerati delle fonti storiche attendibili. Prima della chiusura definitiva troviamo poi un comodo elenco dei personaggi principali – alcuni dei quali dichiaratamente immaginari – e un glossario per le parole di più difficile comprensione. Ed è così che si conclude un’opera originale, stimolante sotto molti punti di vista e di certo unica nel suo genere.

“Nelle gesta degli dèi e degli eroi vediamo le leggi che loro infrangono e che noi dobbiamo rispettare. Noi, che non siamo né dèi né eroi. Forse abbiamo inventato tutto questo per avere un fondamento al vivere comune. Un sogno che ci aiuta a vivere. Se dovessimo mai scoprire come sono andate davvero le cose… avrei paura del risveglio”.      

Lo consigliamo perché: è un’ottima opera di narrativa per chi ama il genere dei romanzi storici, trattando il tema sempre affascinante della guerra di Troia e della sua caduta da un punto di vista alternativo, mescolando la verosimiglianza storica alla fantasia.   

Foto di apertura