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Libri & Editori
Cinque libri da leggere mentre fuori nevica

4)  Giovanna di Katherine J. Chen (Mondadori)

Esistono già molte biografie di Giovanna d’Arco, ma innanzitutto la storia è in continua evoluzione e va riscritta ogni volta che si scopre qualcosa di nuovo, in secondo luogo ogni autrice ha un modo diverso di raccontarla: più o meno romanzata, vittima o carnefice, eroina mitologica o donna in carne ed ossa, salvatrice o condannata. Tanto più una figura femminile viene tramandata di secolo in secolo e tanto più perde consistenza, finisce per allontanarsi dalla realtà per diventare qualcosa di diverso: una leggenda, un simbolo, un modello, un’icona. In quest’ultimo romanzo dal titolo Giovanna edito da Mondadori e scritto da Katherine J. Chen, pubblicato in Italia lo scorso anno, Giovanna d’Arco torna ad essere una persona prima ancora che un mito, capace di amare, di temere, di emozionarsi, di sbagliare, di affliggersi e certamente di combattere, fino alla morte.

Giovanna d'Arco
 

La sua storia è talmente conosciuta che spendiamo solo poche parole per ricordare che visse nella Francia della prima metà del Quattrocento, per un tempo troppo breve – morì all’età di appena 19 anni – eppure sufficientemente lungo da essere ricordata per sempre ed entrare non soltanto tra le figure eroiche dell’umanità, ma anche nella schiera dei santi (fu beatificata nel 1909 e proclamata santa da papa Benedetto XV nel 1920). Ad incrementarne la leggenda fu di certo anche la morte violenta, arsa viva sul rogo davanti a centinaia di persone: il suo crimine fu quello di porsi al comando dell’esercito francese in un’epoca disperata, quando morire di fame era all’ordine del giorno e il re non faceva altro che nascondersi dentro i suoi palazzi; il popolo, già stremato dalla Guerra dei Cent’anni contro l’Inghilterra, era disposto a tutto per riconquistare la propria dignità e sopravvivere, anche a seguire un’adolescente ribelle, avventurosa, spericolata e tuttavia capace di agire con cognizione di causa, a fronte della dura vita condotta fino a quel momento. La infiammavano i sogni, l’ideologia, l’ambizione; elementi non sufficienti a proteggerla dalle insidie del potere, men che meno dalla reticenza degli uomini nell’essere guidati da una donna. Questa è quindi, tra le molte cose, anche una storia di patriarcato, una delle ombre contro cui la giovane Giovanna si batté.

A caratterizzare il romanzo della Chen rispetto ai numerosi altri in commercio, da una parte una narrativa piacevole, con uno stile spigliato e rapido, preciso, essenziale; dall’altra la grande coerenza storica, perché con il passare del tempo si sente sempre più l’esigenza di tornare ai fatti, ripulendoli del mito, della spiritualità, della simbologia costruiti nei secoli sopra ad essi. Ha detto la celebre autrice di romanzi storici Hilary Mantel a proposito di questa Giovanna da lei molto apprezzata: “È come se l’autrice si fosse insinuata in una statua dandole un’anima, ricreando Giovanna d’Arco come una donna del nostro tempo”. Il libro, dedicato alla stessa protagonista che racconta, inizia con un utile elenco dei personaggi, considerata la quantità di famiglie e parentele; inoltre, in questa storia i soldati hanno lo stesso peso dei sovrani, i villaggi delle città, i giovani garzoni degli aristocratici, ricreando un’ambientazione assolutamente realistica. Segue una mappa della Francia nel 1429 e poi si parte con la lettura, che nelle prime pagine sintetizza la situazione europea – con particolare riferimento al popolo francese – alla soglia degli anni Trenta del Quattrocento. Il contesto è infatti essenziale per capire come sia stato possibile non solo che una giovinetta fosse colta da un tale fervore bellico e di giustizia, quanto piuttosto che così tanti uomini la seguirono individuando in lei il loro capo, nonostante i numerosi cavalieri e combattenti che avrebbero potuto guidare l’esercito al suo posto.

Giovanna ci ricorda le parole della poetessa Gaspara Stampa, vissuta a Venezia pochi decenni dopo: Vivere ardendo e non sentire il male, in quel suo ardere di passione, di rivalsa, di speranza, in parte anche di utopia sin da bambina, ben consapevole dei rischi che correva – non fu mai ingenua, Giovanna, a fronte di un’infanzia intrisa di violenza –, eppure non disposta ad arrendersi. Fino a quando quel fuoco finì per bruciarla, consegnandola alla morte e all’eternità. «Io credo che Dio abbia creato l’urlo di una donna» dice «per trafiggerci il cuore e mettere alla prova la nostra umanità, per vedere se ce l’abbiamo ancora o se l’abbiamo persa. Ma ci sono uomini per i quali l’urlo di una donna non è altro che un pugno che gli rimbalza sull’armatura. Ho pensato: come può vendicarsi una donna, come può cercare giustizia?». La risposta ancora oggi non l’abbiamo trovata…

Lo consigliamo perché: è una bellissima biografia su personaggio straordinario che tutti dovrebbero conoscere, ben al di là della narrazione eroica, edulcorata e spirituale che ne è stata fatta. Questo romanzo offre l’opportunità di farlo, senza mai mettere da parte la piacevolezza della lettura.

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