Covid e lockdown, perché obbedire? Natalino Irti e la libertà personale
La pandemia ha imposto nuove regole e tanti fanno appello alla libertà personale e alla sua tutela: Natalino Irti ne chiarisce il concetto e il valore
Viaggio tra gli obbedienti, Natalino Irti per La nave di Teseo
Perché obbedire? È una domanda che, nell’anno della pandemia, dei decreti e dei divieti è diventata ancora più attuale e urgente. Mai come ora è utile riflettere sulle regole e sulla loro legittimità.In questo libro Natalino Irti affronta il problema dell’obbedienza confrontandosi con un largo orizzonte culturale, attraverso riflessioni che spaziano dal campo giuridico a quello storico e filosofico.
Riflessioni che prendono l’arioso e curioso andamento di un viaggio che raggiunge ambiti di vita diversi: dai rapporti quotidiani alle regole monastiche, dalle prescrizioni sanitarie agli ordini militari, fino ad arrivare alla più stringente attualità. In tutti affiora il problema della coscienza individuale con la quale si decide la scelta tra il sì e il no, tra ubbidienza e disubbidienza e, proprio per questo, è necessario sviluppare una propria opinione e comprendere come i questi meccanismi siano nati, si siano sviluppati e siano utilizzati.
Natalino Irti
Allievo del giurista Emilio Betti, vince nel 1967 il concorso per professore ordinario. Ha insegnato nelle Università di Sassari, Parma, Torino e, dal 1975, nell’Università di Roma La Sapienza, dove è professore emerito di Diritto civile. È socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e membro di altri sodalizi scientifici, oltre che presidente dell’Istituto italiano per gli studi storici, fondato da Benedetto Croce.
Tra i suoi libri, alcuni dei quali tradotti anche all’estero, ricordiamo: Nichilismo giuridico (2004), Destini dell’oggettività. Studi sul negozio giuridico (2011), Diritto senza verità (2011), Dialogo sul liberalismo. Tra Benedetto Croce e Luigi Einaudi (2012), L’uso giuridico della natura (2013), Un diritto incalcolabile (2016). Con Emanuele Severino ha scritto il Dialogo su diritto e tecnica (2001) e con Massimo Cacciari Elogio del diritto, primo volume della collana Krisis dai due diretta.
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