L'ultimo cliente di Pietro Caliceti
di Alessandra Peluso
Sulle orme del film “Il Cliente” tratto dall’omonimo romanzo di John Grisham, si intaglia il romanzo di Pietro Caliceti “L’ultimo cliente”.
Un thriller mozzafiato, senza dubbio, enigmatico, ricco di suspense e colpi di scena, nell’ambito del quale si dipana la vita di individui coscienziosi e altri, spregiudicati, con un forte legame amoroso all’ombra di giochi di potere, finanzieri senza scrupoli, il tutto all’ombra di una crisi economica imperante.
Si tratta di un libro che a leggerlo fa sussultare dalla sedia, semplicemente perché racconta molte vicende che richiamano l’attuale situazione italiana. Il protagonista è Pugliatti, un avvocato ed Emma, questa figura femminile che affianca, al di là del bene e del male, il compagno. Da non sottovalutare.
Una crisi economica dunque, scombussola il benessere e l’agiatezza dei due, narrata in modo dettagliato e quantomai reale da Pietro Caliceti. Al suo esordio con “L’ultimo cliente”, solca un percorso che, forse, chissà, lo condurrà alla fama e alla levatura dello scrittore di gialli giudiziari statunitense John Grisham, autore di numerosi romanzi di successo divenuti poi film molto noti anche al pubblico italiano.
Caliceti sa dosare la narrazione con la realtà, abilmente la confonde e un thriller può facilmente indurre il lettore a considerarlo vita. Lo stile fluido, la scrittura accattivante, e con un battito di ciglia “L’ultimo cliente” può trasformarsi in “L’enigmista” ed essere abbattuto da una situazione claustrofobica aberrante.
E poi ancora, su ogni capitolo è indicata data e ora, come se fosse un diario, come se la voce narrante, abbia scritto un’autobiografia, la sua?
Il tempo scorre lentamente, tra il 2013 e il 2014, il metronomo segna l’andamento lento o vivace, sino a identificarsi coi rintocchi della lancetta dei secondi. Inquietante, non troppo; Caliceti affronta la difficile situazione attuale della professione di avvocato e il rapporto con le banche e la finanza. Settori di elevato potere economico che incastrano molte vite. E così, si continua a leggere il romanzo “L’ultimo cliente” sino alla conclusione: «Già alla partenza si era capito che non era uno dei soliti viaggi. Il gate d’imbarco era in un’area a parte, lontano da tutti gli altri: bisognava attraverso tutto Fiumicino, percorrere lunghi corridoi dove Pugliatti non era mai passato, e già in quei corridoi si iniziava a entrare in un altro mondo» (p. 125).
“L’ultimo cliente” pubblicato da Baldini & Castoldi, di Pietro Caliceti potrebbe anche apparire, e perché no, come un romanzo “politically correct”.