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Libri & Editori
Libri illustrati per bambini e per adulti: 5 titoli con cui iniziare il 2022

Enigma Raffaello a cura di Pio Baldi e Alice Militello (Skira)

Quando si parla di libri illustrati e di arte una casa editrice che svolge un ruolo di primo piano è ovviamente Skira, ben nota per la pubblicazione dei principali cataloghi di mostre e di pregiati volumi con contenuto artistico. In questo caso, però, vi presentiamo qualcosa di molto speciale, poiché non si tratta soltanto di un libro, bensì di un vero e proprio progetto, che prende appunto il nome di Enigma Raffaello . L’ipotesi avanzata alla base di un lavoro in cui sono coinvolti importanti enti di ricerca è che la morte di Raffaello non sia avvenuta per cause naturali, ma per avvelenamento; si tratterebbe quindi di un omicidio, scenario capace di cambiare completamente la visione che abbiamo dell’artista, nel contesto della Roma in cui operava.

Dietro a un piano tanto ambizioso e impegnativo vi sono numerose istituzioni, tuttavia a tenere le capofila sono l’Accademia dei Virtuosi, l’Accademia di Belle Arti di Roma, i Musei Vaticani e la Sapienza Università di Roma. Il libro che qui vi consigliamo, appena dato alle stampe da Skira con il titolo di Enigma Raffaello. Fortuna, rivalità, contrasti: il mistero della morte del Sanzio , intende proprio fare il punto della situazione sul progetto in questione, allargando poi il discorso alla figura del pittore urbinate in relazione agli altri artisti del suo tempo, ai luoghi a cui fu legato – a cominciare dal Pantheon, in cui si trovano le sue spoglie – e a quelle ipotesi che potrebbero fornirci una rilettura non soltanto della vita, ma anche del personaggio stesso e, di conseguenza, della sua arte.

5) Enigma Raffaello Speciale libri illustrati e da collezione: 5) "Enigma Raffaello" a cura di Pio Baldi e Alice Militello (Skira)
 

A curare il volume è, insieme ad Alice Militello, Pio Baldi, Presidente della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. È da lui e dallo stretto rapporto con uno dei più significativi monumenti della capitale che prende origine la domanda centrale dell’intero progetto: la tomba qui collocata – dove si può leggere la bella epigrafe di Pietro Bembo “Qui c’è quel Raffaello, dal quale finché visse, Madre Natura credette di essere vinta e quando morì temette di morire con lui” – contiene davvero i resti del grande artista? E a seguire, si pone il secondo quesito cruciale: come è avvenuta la morte del maestro?

È per rispondere a questi dubbi legittimi, la cui validità viene ampiamente spiegata nel libro di cui stiamo parlando, che nasce il programma Enigma Raffaello, il quale si ripropone, attraverso la riesumazione dei resti e l’utilizzo delle tecnologie più avanzate di cui siamo in possesso, coadiuvate dagli studi storico-scientifici, di far emergere la verità al riguardo.

È lo stesso Baldi che spende non poche parole per farci comprendere l’importanza di un aspetto della vita (e della morte) del Sanzio che ad alcuni potrebbe sembrare non troppo rivelante, e invece lo è eccome. “Le esumazioni di personaggi illustri e le conseguenti indagini hanno rivestito, negli ultimi anni, un triplice interesse: antropologico, storico e medico. Antropologico perché, dall’aspetto e dall’incidenza delle diverse patologie è possibile risalire, in via indiretta, alle abitudini e allo stile di vita delle popolazioni del passato. Sul profilo storico e medico perché la ricerca dell’epoca d’insorgenza di alcune malattie attuali e la ricostruzione, almeno ipotetica, delle prime vie di diffusione delle malattie infettive non possono che suscitare un altissimo interesse nel campo della medicina”.

Se poi si dovesse scoprire che la morte di Raffaello fu causata da avvelenamento con arsenico, la questione diventerebbe ancora più spinosa e certamente interessante sotto vari punti di vista.

Lo consigliamo perché: coniuga la bellezza delle opere d’arte firmate da Raffaello e dai suoi contemporanei con una ricerca scientifica che potrebbe rivelarsi tra le più importanti di questo secolo. Non solo: il libro è molto di più, poiché a partire da questa ipotesi coglie l’occasione per sondare i rapporti tra il Sanzio e i suoi avversari – Michelangelo in primis –, ne traccia un fedele ritratto della personalità e delle abitudini al di là della leggenda, crea collegamenti profondi tra la sua arte e i luoghi in cui si trovò ad operare. Si tratta, infine, della dimensione editoriale di un progetto estremamente più ampio e complesso, che vale senza dubbio la pena di conoscere.

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