Libri & Editori

Michele Navarra: “Racconto la vita reale, con storie credibili e originali”

di Gabriele Scandolaro

Dopo Solo Dio è innocente, Michele Navarra torna con Nella tana del serpente, nuovo romanzo dell'avvocato Gordiani: Affaritaliani l’ha intervistato in anteprima

Avvocato, scrittore, atleta, cuoco nel tempo libero, genitore e formatore. Potreste pensare che stiamo parlando di un supereroe invece si tratta di una persona come tante altre, seppur eccezionale: lo scrittore Michele Navarra. A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo romanzo, La Tana del Serpente pubblicato da Fazi editore, Michele Navarra ne parla in anteprima con Affaritaliani.it.

Michele, il suo romanzo è ambientato quasi per intero in un posto solo, il grande palazzo di Corviale. Come nasce l’idea di usare il Serpentone per la sua storia?

Sono sempre rimasto molto colpito dal Serpentone, il palazzo di Corviale. Ha un qualcosa di affascinante e di terribile allo stesso tempo. Provate a immaginare questo enorme palazzo che invece di crescere in altezza lo fa in lunghezza. Nove piani di altezza per quasi un chilometro di lunghezza abitato da circa seimila persone tra le più diverse. Il Corviale non è solo un edificio è un vero e proprio quartiere concentrato tutto lì. È talmente grande che una leggenda metropolitana lo dipinge come responsabile dell’allontanamento del Ponentino dalla città. Per il mio nuovo romanzo avevo pensato alla periferia della capitale, ma non a una periferia degradata e generica, non volevo toccare temi sociologici o sociali già affrontati da chi è anche più esperto di me in materia. Volevo solo uno sfondo perfetto per la mia scena, un luogo affascinante dove davvero persone perbene che cercano di riqualificare la zona convivono con chi ha fatto del degrado la sua scelta di vita.