Thomas Hardy, il malinconico romanziere della natura
Fazi Editore ha già pubblicato sei titoli con splendide cover. ”Due sulla torre” è l’ultimo apparso in libreria
Sotto gli alberi
Questo titolo e il prossimo sono alquanto indicativi del ruolo che la natura gioca all’interno delle storie narrate da Thomas Hardy insieme all’amore, come si è detto anch’esso sempre presente, seppur scandagliato in tutte le sue sfaccettature. Scritto nel 1872, ma revisionato più volte dallo stesso autore non soddisfatto del risultato fino al 1912, Sotto gli alberi è considerato un classico della letteratura inglese e il romanzo più umoristico di Hardy. Ancora una volta il colpo di fulmine nel contesto di un’idilliaca campagna inglese dà il là ad una serie di avvenimenti che coinvolgono emotivamente il lettore, facendolo appassionare alle vicende, ai personaggi così realistici e anche a quel cambiamento in atto a cavallo tra Otto e Novecento. Ci troviamo, infatti, proprio nell’epoca che Stefan Zweig descrive nel suo Il mondo di ieri, la stessa che vede cadere imperi, declinare famiglie aristocratiche e soprattutto il morire delle tradizioni e del lavoro manuale a fronte dell’avanzata tecnologica.
È anche di questo che si parla in Sotto gli alberi, un’opera in cui utopia, realtà, progresso e sentimenti si fondono per dare vita a un romanzo immortale, simpatico, allegro e piacevolissimo da leggere.
Nel bosco
Sebbene anche qui la natura sia il fulcro dell’intero scritto, il risultato finale non può essere più diverso. Se infatti il precedente era un libro gioioso ed estroverso, questo è alquanto impregnato di malinconia, di struggimento, di disperazione in contrasto con una felicità che sembra sfuggire dalle mani di tutti i personaggi.
Il bosco, gli alberi, il silenzio del verde e gli animali che lo popolano sono la cornice in cui le vicende umane prendono vita, piccole e insignificanti rispetto all’andamento del cosmo. Così, un amore puro e sincero finisce per essere soppiantato dall’avidità e dalla buona posizione sociale: di nuovo, torna l’opposizione netta tra coloro che stanno nella natura e coloro che si innalzano al di sopra di essa.
“Nel bosco (…) si situa all’altezza dei maggiori romanzi dell’autore, uno dei massimi narratori di lingua inglese in assoluto”, scrive a tal proposito il critico letterario Pier Vincenzo Mengaldo. È allora proprio qui, forse più che in qualunque altro suo lavoro, che si possono ricercare quelle descrizioni paesaggistiche tipiche dello stile innovativo di Hardy, il suo saper dipingere con le parole per dare vita a veri e propri quadri in movimento.
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