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Manovra : è nato un neonato inviso alla famiglia e forse pure ai genitori
Imprenditori, pensionati, reddito dipendenti, nessuno avrà quello che si sarebbe aspettato.
Magari tra qualche mese saranno tutti ad applaudirla ma, per il momento, la manovra che sta per essere varata in ‘zona cesarini’ sembra essere riuscita a raggiungere un obiettivo mai raggiunto dalle manovre precedenti: quello cioè di non piacere proprio a nessuno.
Varata non lo è ancora, discussa sicuramente si, tra mal di pancia delle opposizioni e pure delle forze al Governo.
Certo i gialloverdi la bollano come ‘manovra rigorosa e coraggiosa’ mentre gli avversari la giudicano sbagliata nei contenuti e nella forma ( calpesta le istituzioni) e rappresenta persino un bavaglio alla democrazia.
La Manovra che non piace. Tutti scontenti
E il tutto si inserisce in un dicembre che ha fatto registrare una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 114,7 a 113,1 e di quello delle imprese passato che ha continuato a flettere arrivando al 99,8.
Nelle imprese in particolare l’indice cala in tutti i settori, servizi, manifatturiero e costruzioni. Solo il commercio al dettaglio risulta in crescita.
La manovra sembra piacere proprio a nessuno. In primis non piace all’Europa che, sotto la pressione dello sforamento francese dovuto anche ai ‘gilet gialli’, ha dovuto accettarla ‘obtorto collo’ ma ha detto chiaro e tondo che intende mantenersi vigile sui nostri conti.
Non piace nemmeno agli imprenditori ‘la manovra resta squilibrata dal lato della domanda mentre il mondo delle imprese chiede infrastrutture e provvedimenti per la crescita come condizioni per creare lavoro’ sostiene il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che aggiunge di considerare ‘estremamente sbagliata una legge di bilancio tutta orientata alla spesa e sprovvista di misure per la crescita’.
La manovra che non piace. Le mani nelle tasche dei pensionati
Non piacerà nemmeno ai pensionati e ai futuri pensionati. I primi dovranno subire rallentamenti negli adeguamenti inflazionistici e pure tagli per quei pensionati ritenuti, da Luigi Di Maio, rivestiti d’oro.
E per quota 100 il ridimensionamento di risorse, da 6,7 a 3,9 miliardi porterà a ridimensionare la platea degli aventi diritto.
E non piacerà nemmeno a coloro che avranno il reddito di cittadinanza poichè visto che il budget a disposizione è sceso da 9 a 7,1 miliardi molto probabilmente non otterranno quello che gli era stato promesso in campagna elettorale.
Su questo tema specifico gli imprenditori sono convinti che ’le risorse del Reddito di cittadinanza possono e devono essere utilizzate come ponte verso il mondo del lavoro e non come mezzo per distribuire assistenza’. In questo caso si dichiarano pronti e disponibili a dare una mano’.
Ma visto che la premessa del funzionamento del reddito dovrebbe passare dalla rimessa in senso dei Centri per l’Impiego qualche dubbio che al contrario non si assista ad un ennesimo processo di mera assistenza nasce spontaneo.
Anche nel pubblico impiego, con lo stop delle assunzioni, non dovrebbe scorrere tanta felicità.
Senza contare tutti i dubbi sulle grandi opere espressi dal M5S.
E anche su questo il Presidente degli industriali è chiaro ‘ la Tav è un'opera utile e necessaria per non essere tagliati fuori dai grandi traffici europei e internazionali. Non possiamo rinunciare a un'infrastruttura strategica i cui costi, condividiamo con la Francia e l'Unione europea».
Insomma pare che il Governo abbia partorito un neonato che pare però non piacere a nessuno della famiglia e forse nemmeno troppo ai genitori.
Speriamo che migliori crescendo, l’Italia lo aspetta.
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