Ascolti Tv: Quando Luciano De Crescenzo sparava a zero sull'Auditel - Affaritaliani.it

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Ascolti Tv: Quando Luciano De Crescenzo sparava a zero sull'Auditel

Marco Zonetti

Qualche anno fa il filosofo parlava di "conseguenze catastrofiche" relative alla tuttora vigente modalità di rilevazione dei dati di ascolto

In questi tristi giorni di cordoglio per la scomparsa di Luciano De Crescenzo, il cui contributo a divulgare la Filosofia rendendola fruibile al grande pubblico non sarà mai sufficientemente lodato, si sono moltiplicati i programmi televisivi che ne hanno tessuto le lodi omaggiandolo, programmi ovviamente rilevati dall'Auditel.

Auditel che il filosofo e scrittore aveva qualche anno fa, e precisamente nel novembre 2002, aspramente criticato in un pezzo uscito sul Corriere della Sera dal titolo "Legge" dell'Audience? Abbasso la maggioranza. 

"L'Auditel" dichiarava De Crescenzo, "in quanto gradimento della maggioranza, rappresenta la stupidità media di una nazione con conseguenze a dir poco catastrofiche". E illustrava: "La parola audience (che, attenzione, si scrive audience ma che si pronunzia odiens, proprio per sottolinearne la pericolosità) produce un abbassamento della qualità di tutti i programmi televisivi. La tv, infatti, proprio per andare incontro al gusto delle masse abbassa il proprio gusto fino a farlo coincidere con quello della maggioranza"

Diciassette anni dopo questa dichiarazione, sotto molti aspetti e alla luce di successi qualititativamente immeritati e flop ingiusti di programmi televisivi la cui vita, morte, longevità o cancellazione sono ancora decise dai dati Auditel, le parole di Luciano De Crescenzo risuonano più attuali che mai.