Daniele Chieffi, Digital Agi: l'utilizzo dei dati e il racconto della realtà
Daniele Chieffi, capo del Digital di Ag, al Salone dei Pagamenti parla di strategie data-driven, ovvero dell'utilizzo di dati per le strategie di comunicazione
Daniele Chieffi, Digital Agi: l'utilizzo dei dati per meglio raccontare la realtà
Al Salone dei Pagamenti si parla di strategie data-driven, ovvero dell'utilizzo dei dati, in particolare quelli derivanti dall'analisi del Web, per gestire le strategie di comunicazione. Una prassi sempre più diffusa e centrale nella comunicazione di aziende e banche. Il capo del Digitale di Agi Daniele Chieffi interviene su un tema centrale: come usare i dati per raccontare la realtà. “I dati raccontano storie, ma soprattutto rappresentano ciò che le persone fanno e dicono. Questo permette alle azeinde di capire costa pensa la gente, il che ci avvicina alla possibile costruzione di valore per i nostri interlocutori. Si tratta dunque di raccogliere dati di ciò che le persone raccontano in rete, per avere la possibilità di costruire una narrazione di noi stessi che dia la massima creazione di valore per gli stakeholder. Vengo da un'azienda, l'Eni, il cui core business, petrolio e gas, di per sé è una delle cose più noiose mondo; eppure ci sono storie nel mondo del petrolio che possono diventare interessanti. Per esempio, la storia di una donna 35enne, ingegnere mineriario capo di un piattaforma al largo dell'oceano indiano con decidi è emozionante, ha poco che fare con il petrolio in sé ma molto invece con il fatto che l'azienda è una comunità di persone che producono, oltre a rappresentare una figura eroica legata al tema dell'emancipazione, quindi interessante. Qualche anno fa era molto più facile, si decideva che l'azienda doveva essere, poniamo, verde e si costruiva il messaggio. Oggi si è fatto un bagno di umiltà, ci si chiede: come ci vedono? Chi siamo? Come possiamo interessare le persone? Quali storie possiamo raccontare per entrare in contatto con loro e portare valore?
Quel che è veramente cambiato è le aziende sono state costrette a diventare umili, a costruire storie che siano di reale interesse per i nostri interlocutori. I dati sono importanti non solo per noi ma soprattutto per le comunità con le quali parliamo, chi guida non siamo più noi ma il pubblico. Le
sensibilità delle comunità ci permettono di orientare al meglio le nostre storie”