Dyson: Inquinamento e cucina, il 70% è preoccupato per la qualità dell'aria che respira
Inquinamento e cucina: secondo una ricerca Dyson il 70% degli Italiani è preoccupato per la qualità dell’aria che respira
Iscriviti al nostro canale WhatsAppInquinamento e cucina: secondo una ricerca Dyson il 70% degli Italiani è preoccupato per la qualità dell’aria che respira. La percentuale sale all’80% tra gli intervistati a Napoli.
Il 90% del campione condivide l’esigenza di intrappolare gli odori e trasformarli in aria pulita:
- In media 2 le ore passate ai fornelli durante la settimana, 3 nel fine settimana e 7-8 durante le festività
- Griglia/piastra, forno e bollitura le modalità di cottura più frequenti. Circa 1 italiano su 2 frigge, un po’ meno a Milano
- Al primo posto delle problematiche in cucina gli odori. A seguire presenza di batteri/virus e funghi e muffe
- Roma al primo posto per il tempo trascorso in cucina durante le festività. A Napoli si cucina di più in assoluto nel weekend e in settimana. A Milano i dati più bassi
Trascorrendo normalmente fino al 90% del nostro tempo al chiuso, tra casa, ufficio, scuola o palestra, siamo ormai consapevoli di essere parte della cosiddetta “generazione indoor”. Attualmente, poi, fattori esterni hanno richiesto e richiedono di trascorrere gran parte giornata al chiuso, svolgendovi tutte le principali attività, dal lavoro allo studio, dalla preparazione dei pasti al gioco e persino al training.
In generale emerge l’esigenza di mettere in pratica semplici misure per mantenere i livelli di inquinamento indoor più bassi possibile: l’aria che respiriamo negli ambienti interni può infatti contenere miriadi di sostanze, da particelle come polvere, allergeni e peli di animali domestici a gas, composti organici volatili (COV), NO2 e benzene.
Anche l’aria in cucina può essere inquinata: forse non tutti sanno che una delle fonti di inquinamento indoor sono proprio i fumi di cottura o alcune modalità di preparazione dei cibi. La frittura, ad esempio, può rilasciare particolato fine e ultrafine, mentre alcuni prodotti utilizzati per la pulizia delle superfici possono contenere COV: il limonene, uno dei composti che conferisce ai prodotti per la pulizia una profumazione agli agrumi, può reagire con l'ozono naturale in casa per creare formaldeide, un gas potenzialmente nocivo, 500 volte più piccolo rispetto al particolato PM 0,1 e particolarmente difficile da catturare.
Da sempre impegnata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche pensate per migliorare e supportare il benessere di quanti le utilizzano, Dyson ha commissionato a Toluna una ricercaper indagare la connessione tra inquinamento indoor e cucina, approfondendo il tema della purificazione dell’aria e la rilevanza dei cattivi odori. Obiettivo
dell’indagine è comprendere abitudini e atteggiamenti degli italiani in cucina, desiderata e preccupazioni.
Emerge come la qualità dell’aria in cucina sia rilevante: il 70% del campione si dice preoccupato e questa percentuale tocca quasi l’80% per gli intervistati di Napoli (79% vs 72% per il campione di Milano e 75% per quello di Roma).
A dare l’idea di quanto sia fondata la preoccupazione per la qualità dell’aria in cucina sono le ore passate in questo ambiente della casa: più della metà del campione cucina tutti i giorni, con una media di 6.1 giorni a settimana. Tanto anche il tempo dedicato alla preparazione dei pasti: in settimana le ore sono poco più di due al giorno (2.2), ma salgono se si considerano il weekend o le festività. In media, infatti, le ore passate a cucinare diventano 3 il sabato o la domenica e addirittura 7-8 in occasioni speciali, come il Natale o la Pasqua.
Rispetto all’intero campione nazionale, passano più ore in cucina durante le festività gli intervistati di Roma (7.9 ore), mente quelli di Napoli trascorrono ai fornelli più ore nel corso della settimana (2.3) e del weekend (3.5). A Milano va il primato per il minor tempo passato in cucina durante la settimana, con 1.8 ore (vs la media di 2.2 del campione totale).
Tra le modalità di cottura preferite tra gli italiani è al primo posto la preparazione di carne o pesce alla griglia o alla piastra (77%). Seguono in ordine di preferenza la cottura al forno (per il 72% del campione) e la bollitura (per il 71%). Non viene disdegnata la frittura: frigge il 53% degli intervistati, un po’ meno a Milano (il 45%).
Considerati il tempo speso in cucina e le modalità preferite di preparazione dei cibi, in cima alle preoccupazioni degli intervistati ci sono gli odori (con il 23%): i più preoccupati sono i romani (27%), seguiti dai milanesi (24%). Altra preccupazione è data dalla presenza di batteri/virus, con una media del 22%. Il dato sale al 27% per gli intervistati di Napoli, che danno a questa problematica rilevanza maggiore persino rispetto agli odori. Un altro aspetto a cui il campione presta particolare attenzione sono funghi e muffe, ritenuti preoccupanti per una media del 22% degli intervistati.
In parallelo, circa il 90% dichiara che eliminare rapidamente i cattivi odori dalle stanze è un’esigenza importante. Se la frittura è ritenuta tra i principali responsabili della creazione di cattivi odori (per il 41%), tra gli alimenti considerati causa, appunto, degli odori vi sono il pesce (24% del campione, con un picco del 31% per gli intervistati di Milano) e il cavolo/cavolfiore (14% del totale, con un 16% per gli intervistati di Napoli).
Per risolvere la problematica gran parte del campione opta per l’areazione dell’ambiente, con l’apertura di porte e finestre (86%) o l’accensione della cappa/aspiratore (74%). Solo una piccola percentuale di italiani ha pensato di ricorrere a purificatori o apparecchi specifici (13% del campione, con un 16% degli intervistati di Roma). Quando interrogato rispetto ai purificatori, il 15% del campione afferma di possederne uno, con un 67% di chi afferma di conoscerli senza ancora averne acquistato nessuno. In generale, è proprio la cucina l’ambiente in cui chi possiede un purificatore o vorrebbe averne uno lo collocherebbe (l’80% degli intervistati), seguita dal salotto/soggiorno per il 29% e dalla camera da letto (29%).
Tra le caratteristiche principali richieste a un purificatore gli intervistati indicano che purifichi l’intera stanza (60%), elimini gli odori (stessa percentuale, 60%) e sia silenzioso (44%).
In generale dalla ricerca emerge come la cucina si confermi tra le passioni degli italiani e come il livello di attenzione nei confronti della qualità dell’aria sia ormai un tema a cui danno sempre maggiore importanza.
Le tecnologie Dyson per la purificazione
Purificatore ventilatore e purificatore termoventilatore Dyson Pure Cryptomic: grazie alla nuova tecnologia Dyson Cryptomic™ distrugge la formaldeide a livello molecolare, trasformando questo gas potenzialmente nocivo in piccole quantità di acqua e anidride carbonica.
La formaldeide è 500 volte più piccola rispetto al particolato PM 0,1 ed è particolarmente difficile da catturare. Dopo aver testato più di 20 diversi catalizzatori, il team di chimici Dyson ha identificato il criptomelano: il rivestimento catalitico, che ha la stessa struttura del minerale criptomelano, presenta miliardi di tunnel delle dimensioni di un atomo, ideali per forma e grandezza per intrappolare e distruggere la formaldeide, scomponendola in piccole quantità di acqua e CO2.
I purificatori ventilatori e termoventilatori Dyson Pure Cryptomic rilevano automaticamente l’inquinamento indoor, mentre nove metri di filtri in microfibra di borosilicato condensato e sigillato catturano il 99,95% di particelle inquinanti delle dimensioni di 0,1 micron, inclusi allergeni, batteri, polline e muffe. I filtri in carbone attivo, che sono stati ricoperti di Tris (Trisidrossimetilamminometano) per aumentare l’efficienza di assorbimento, rimuovono odori, fumi domestici e gas, inclusi diossido di azoto e benzene.
Grazie a tre sensori intelligenti, i purificatori comunicano i dati relativi alla qualità dell’aria in tempo reale: lo schermo LCD integrato indica la temperatura e gli inquinanti rilevati dall’apparecchio. L’app Dyson Link, inoltre, permette di monitorare l’aria e gestire il proprio purificatore anche da remoto, accedendo in modo semplice e veloce a diverse informazioni, tra cui attività presente e passata del proprio apparecchio, la temperatura e l’umidità dell’aria e la durata residua del filtro.
Secondo gli ingegneri Dyson, i test convenzionali condotti sui purificatori non sono rappresentativi dell’ambiente reale: per questa ragione, andando oltre ai test di settore esistenti, ne hanno creato uno chiamato POLAR, basandosi su una stanza di dimensioni maggiori e sensori per la misurazione e senza l’aggiunta di un ventilatore da soffitto. Otto sensori posti negli angoli della stanza e un sensore al centro raccologono i dati sulla qualità dell’aria ogni 5 secondi, rilevando le particelle dell’inquinamento interno, che sono 300 volte più sottili di un capello umano. L’analisi dei dati ottenuti dai 9 sensori permette agli ingegneri Dyson di assicurarsi che i purificatori ventilatori e termoventilatori Dyson Pure Cryptomic mantengano un livello uniforme di purificazione attraverso l’intera stanza.
Purificatore termoventilatore Dyson Pure Hot+Cool™: progettato per essere utilizzato tutto l’anno, combina 3 soluzioni in un unico prodotto. Scalda rapidamente e in modo omogeneo la stanza d’inverno, offre un raffrescamento potente e mirato d’estate e purifica in modo efficace l’aria tutto l’anno.
L'apparecchio rileva automaticamente particelle e gas e riporta i dati in tempo reale al nuovo schermo LCD, utilizzando un algoritmo unico progettato da Dyson.
Il sistema di filtrazione completamente sigillato unisce un filtro ai carboni arrivi per assorbire gas, odori, fumi domestici e COV a un filtro in vetro HEPA che cattura il 99.95% degli allergeni microscopici e degli agenti inquinanti di dimensioni fino a 0.1 micron.
L’angolo di oscillazione regolabile da 45° fino a 350° permette di proiettare l’aria purificata in tutta la stanza. Grazie all’applicazione Dyson Link è possibile monitorare l’inquinamento interno ed esterno, la temperatura e il livello di umidità. Può anche essere utilizzata per controllare il purificatore e vedere per quante ore può ancora essere adoperato il filtro.
Purificatore ventilatore Dyson Pure Cool™: disponibile sia in un formato grande a torre, per essere posizionato a terra, sia in uno più piccolo da scrivania per piani di lavoro e pavimenti, purifica automaticamente l’intera stanza, catturando i gas e il 99,95% delle particelle microscopiche delle dimensioni di 0,1 micron.
Il purificatore ha due modalità di flusso d’aria: una modalità ventola per raffrescare, oltre a emettere aria purificata, e una modalità diffusa o di sola purificazione, che può essere utilizzata quando si vuole purificare l’aria ma non si desidera il getto d’aria fresca.
Purificatore ventilatore Dyson Pure Cool Me™: pensato per essere collocato all’interno del proprio spazio personale – di fianco al letto, sulla scrivania, nella camera dei bambini o sul comodino – risponde alla necessità di prendesi cura della qualità dell’aria e di una purificazione efficace. Grazie alla tecnologia Dyson Core Flow™, due getti d’aria convergono per creare un unico flusso concentrato e ad alta pressione che rinfresca e diffonde aria purificata. La sfera posta nella parte alta dell’apparecchio consente di controllare con precisione l’angolazione del flusso d’aria, mentre per una ulteriore personalizzazione si può fare oscillare di 70 gradi il purificatore.
Oltre a essere progettato acusticamente per lo spazio personale ed essere il più silenzioso possibile, il purificatore ha anche un rilevamento intelligente della luminosità per il riposo notturno, che consente allo schermo LCD integrato di adeguare la propria luminosità allo spazio circostante.