Nuove accuse antitrust contro Google. Stavolta l'azienda statunitense finisce nel mirino di Rumble per presunta condotta anticoncorrenziale. Il sito per la condivisione di video Rumble ha citato, come riporta Italia Oggi, in causa il colosso di Mountain View "per presunto abuso di potere nei suoi motori di ricerca e nel sistema operativo integrato nei dispositivi mobili con i quali dà slancio al suo servizio YouTube a scapito dei competitor".
Rumble, rivale di YouTube con sede a Toronto, che gode di una certa popolarità tra i sostenitori della destra, ha intentato la causa antitrust presso un tribunale federale in California ritenendo che Google stia "manipolando ingiustamente i suoi algoritmi di ricerca" per posizionare YouTube al di sopra di Rumble nei suoi risultati. Secondo l'accusa Google preinstalla l'app di YouTube sui dispositivi mobili con sistema operativo Android, precludendo a Rumble la possibilità di accedere a una parte degli utenti. La causa si riferisce all'esito di un'indagine condotta a luglio dal Wall Street Journal, secondo cui i risultati di ricerca su Google danno la precedenza ai link di YouTube rispetto a quelli dei competitor.
Per rispondere al report del Journal una portavoce di Google aveva dichiarato a luglio che YouTube non ha la precedenza su altri fornitori di video nelle ricerche: "I nostri sistemi si servono di una serie di parametri per comprendere quali risultati le persone ritengano più rilevanti o utili per un dato scopo" aveva spiegato.
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