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Governo, anche per i vertici Rai il "metodo Draghi". Decide tutto il premier

Si punta ad un presidente di garanzia che piaccia ai partiti e ad un top manager come ad. La decisione in due settimane: tutti i nomi

Governo, anche per i vertici Rai il "metodo Draghi". Decide tutto il premier

Mario Draghi prosegue con il suo metodo per quanto riguarda le nomine delle partecipate. Le decisioni sulle nuove governance il premier vuole prenderle in prima persona. Sarà così anche per i vertici Rai, e a contrario delle previsioni i tempi saranno molto rapidi. Il presidente del Consiglio punta ad un presidente che sia di garanzia per i partiti, che riscuota cioè un consenso molto largo e per il ruolo di ad vuole, invece, un manager. Verrà anche rispettata - si legge su Repubblica - la parità di genere, saranno un uomo e una donna. Non mancano comunque alcune indiscrezioni, che circolano in diversi ambienti in queste ore per il ruolo di ad. Un esperto di conti, si diceva. Competente, per gestire al meglio l’azienda. Sul modello di un precedente considerato virtuoso, quello di Luigi Gubitosi. Il primo profilo è quello di Raffaele Agrusti, Chief financial officer in Rai e una lunga storia in Generali conclusa con l’incarico di amministratore delegato. L’alternativa è Andrea Castellari, già dg di Discovery.

Dietro queste due opzioni, spazio anche ad altri potenziali candidati. Tra loro, Marinella Soldi (anche lei in passato a Discovery), l’ex Sky Andrea Scrosati (ma si sarebbe tirato fuori), la manager Laura Cioli e Tinny Andreatta, che potrebbe però scontare l’essere considerata vicina all’area dem. Altro nome, ipotizzato invece per la Presidenza, è quello di Ferruccio De Bortoli, ma il diretto interessato nega. Non sarà - prosegue Repubblica - un amministratore delegato scelto per concentrarsi sulla solita girandola delle direzioni dei tg. E neanche l’addetto al bilancino che riequilibra gli appetiti famelici dei partiti. Quando il governo pensa al dossier Rai, e a chi dovrà gestirlo nei prossimi anni, immagina altro. Un manager incaricato di portare avanti una piccola rivoluzione. Qualcuno che sia esperto anche - anzi soprattutto - di conti e bilanci. Capace di riuscire dove i suoi predecessori hanno faticato negli ultimi vent’anni: traghettare viale Mazzini nel futuro. Digitale, innovazione tecnologica, rinnovamento dei contenuti, ma anche una drastica razionalizzazione della spesa, per risollevare un’azienda che soffre nei conti.