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L’AI scopre un antibiotico in due ore, ma il garante è sempre in agguato...

Di Giuseppe Vatinno

Il pericolo che burocrazia e authority rallentino il progresso

Il Mit, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Cambridge dell’Università di Harvard (USA), ha pubblicato su Nature Chemical Biology un articolo scientifico veramente sorprendente sulla scoperta di un nuovo antibiotico. Jonathan Stokes della McMaster University ha così commentato: «L’Acinetobacter può sopravvivere sulle maniglie e sulle attrezzature degli ospedali per lunghi periodi e può assumere i geni di resistenza agli antibiotici dall’ambiente circostante. Oggi è molto comune trovare ceppi di A. baumannii resistenti a quasi tutti gli antibiotici».

Questo tipo di batterio si ritrova spesso nelle ferite infette dei soldati reduci dall’Iraq e dall’Afghanistan. Come noto, uno dei principali problemi della medicina è quello della resistenza che hanno sviluppato i batteri agli antibiotici, soprattutto in ambiente ospedaliero. Nel caso esaminato si tratta di Acinetobacter baumannii, un batterio Gram-negativo che resiste molto agli antibiotici esistenti (circa al 90%).

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L’Intelligenza artificiale, tramite il meccanismo del deep learning, è riuscita a individuare le molecole che potevano essere utilizzate, studiando quasi 7000 possibili composti inozoali e producendo un primo elenco di 240, poi ridotti a 9. Alla fine l’IA ha scoperto “Rs102895” che è stato chiamato “abaucina” e inizialmente era utilizzato per altro.