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La moglie del generale Vannacci rivela: "Sarò sincera, non ho letto il libro"
Camelia Vannacci

La moglie del generale Vannacci: "Concordo pienamente con quello che ha scritto mio marito"

“Partiamo dal fatto che io non ho letto il suo libro”. A dirlo è Camelia Mihãilescu, moglie del Generale Vannacci, la quale, intervistata da Libero, sostiene che “il libro di mio marito probabilmente non cambierà il mondo, ma ha risvegliato sicuramente qualche coscienza”.

“Conosco il contenuto del libro perché Roberto (il generale, ndr) spesso mi chiamava leggendomi paragrafi e chiedendomi pareri su alcune cose che avrebbe scritto. Io condivido tutto, ogni singola parola e ogni singolo concetto espresso nel libro”, spiega la moglie del generale. “Io sono stata cresciuta in una famiglia tradizionale come Roberto e anche se noi siamo due persone completamente diverse abbiamo gli stessi identici valori: la famiglia, il rispetto l’educazione, il buon senso e il coraggio”.

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“Questo è sicuramente un libro diverso da tutti gli altri e probabilmente Roberto è stata la prima persona a scrivere cose che pensiamo quasi tutti ma nessuno ha avuto il coraggio o l’idea di metterle nero su bianco”.

Ma com’è nata l’idea del libro? “Ricordo perfettamente che ad un certo punto Roberto ha palesato un suo disagio interiore”, spiega Camelia Mihãilescu a Libero. “Diceva”, continua, “che non si ritrovava in questa società. Troppe cose stavano cambiando in peggio e aveva deciso di scrivere questi suoi pensieri e le sue idee. Io quando stavo in Romania, prima di venire in Italia all’età di 33 anni lavoravo in una casa editrice e l’ho sempre incoraggiato a scrivere”.

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“Gli avevo consigliato di scrivere un libro autobiografico”, continua, “perché ritenevo che lui avesse cose interessanti da raccontare, vissute nei teatri di guerra dove svolgeva il suo lavoro. Lui ha però preferito iniziare a buttare giù sensazioni derivanti dal disagio che stava provando rispetto al cambiamento della società che vedeva intorno a lui. E da lì è nato il libro. Pensavamo di vendere due o trecento copie al massimo”.

Per quanto riguarda invece le accuse di omofobia al generale… “Quando dalla Romania sono venuta in Italia, per divertimento ho iniziato un corso di taglio e cucito”, racconta la moglie di Vannacci. “Frequentando questo corso ho conosciuto un ragazzo omosessuale di cui sono diventata molto amica. È stato colui che quando mi sono sposata in chiesa in Italia con Roberto, non volendo il classico vestito tradizionale, lo ha realizzato. E non solo quello, anche il papillon di Roberto. Questo per dire che non abbiamo alcun pregiudizio nei confronti degli omosessuali”. 

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