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Marchionne e l'Italia del rancore: la pessima uscita de Il Manifesto

Pietro Mancini

Ma nel sindacato molti rimpiangono il dirigente Fca

Agghiacciante la prima pagina de "Il Manifesto" di domenica su Sergio Marchionne. Sono certo che i fondatori e direttori storici del quotidiano comunista, Luigi Pintor e Valentino Parlato, non avrebbero consentito che il giornale mancasse di rispetto a una PERSONA ricoverata, in quelle drammatiche ore, in clinica, in terapia intensiva. Sui social, molti militanti e dirigenti della sinistra hanno condannato la prima pagina del quotidiano comunista. E si sono dissociati dal trattamento sprezzante, disumano, riservato a un avversario in fin di vita.

Marco Bentivogli, segretario generale dei metalmeccanici della CISL, ha ricordato le sfide, insieme a Marchionne, all' "Italietta della rendita e dei ricatti". E all'estremismo de "Il Manifesto" ha replicato : "A parte che, con le fabbriche chiuse, si tolgono TUTTI i diritti, potete elencare quali diritti siano stati tolti da Marchionne ai lavoratori ?". E Guidone Crosetto, deputato di "Fratelli d'Italia" : "Vorrei non aver scritto il Tweet su Marchionne. Non avrei voluto leggere i commenti di persone, non belle, che mi hanno rappresentato un’immagine, avvilente, di una parte dell’Italia....".