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Michele Santoro e il grande ritorno su La 7: verso le elezioni al Quirinale

L'ultima volta da conduttore è stata nel 2015, alla guida di Servizio Pubblico: ora Santoro si prepara ad affrontare una nuova sfida in casa La 7

La carriera politica di Michele Santoro

Ha inoltre rivestito un ruolo come europarlamentare alle elezioni europee del 2004 come indipendente per la lista Uniti nell’Ulivo. Santoro venne eletto deputato nelle circoscrizioni nord-ovest e sud ricevendo circa 730.000 preferenze, il più alto numero tra i non capolista. Aderì poi al gruppo parlamentare del Partito del Socialismo Europeo insieme alla collega e giornalista Lili Gruber, candidata nella medesima lista.

Al Parlamento europeo divenne membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della Commissione per la cultura e l’istruzione, della delegazione alla Commissione parlamentare mista UE-Croazia e, inoltre, della delegazione alla Commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia. Si dimise da tale carica nel 2005.

Moglie e figli, vita privata di Michele Santoro

Michele Santoro è stato sposato due volte. La prima volta con Tonia Cardinale: dal loro matrimonio, durato 12 anni, è nata una figlia, Luna. Dopo il naufragio della loro relazione, il giornalista si è sposato con Sanja Podgajski. Psicologa, classe ’64, Sanja ha 57 anni ed è di origini slave ma riminese d’adozione. La cerimonia è stata celebrata nel 1997 con una cerimonia intima e privata.

Michele Santoro, cosa fa oggi l’ex conduttore Rai

In una recente intervista a Otto e Mezzo, assente dalla tv da circa 2 anni, Santoro ha dichiarato: “Non mi sento un reduce, ho ancora delle cose da dire. La tv mi manca, è il mio lavoro, mi sento ancora in grado di fornire un contributo. Magari non quelli di una volta, ma potrei fare molte cose”.

“Forse un personaggio come il mio è un po’ difficile da governare in questo contesto di conformismo che si stende sulla tv come una cortina di fumo, mi aspettavo che l’era dei Ciinquestelle avrebbe prodotto una lotta contro la censura. Avrei visto bene Marco Travaglio direttore del Tg1, così si fanno le rivoluzioni. È un anno e mezzo che vedo telegiornali, in televisione non viene rappresentato il dissenso che c’è nel paese. La televisione è lì per dire che dobbiamo stringerci a coorte e vaccinarci tutti, non vedo altri problemi”.