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Rcs, la resa di Bonomi e soci. Urbano Cairo brinda, Piazza Affari no
Il passo indietro di Imh consegna lo scettro di Rcs a Urbano Cairo. Ma i titoli coinvolti nell'operazione viaggiano in ross
Urbano Cairo, questa mattina, controlla Rcs. La vittoria, già festeggiata venerdì, sarà ufficializzata giovedì 21. Ma è oggi che prende forma il nuovo assetto proprietario. E non solo per una questione di passaggi formali.
Innanzitutto è arrivata, da parte degli intermediari incaricati Equita Sim e Banca Imi, la conferma che i capitali apportati all'Opas di Cairo sono stati pari al 48,82%. L'editore, com'era scontato, ha quindi rinunciato alle condizione del livello minimo di adesioni. La sua Cairo Communications ha varato un aumento di capitale da 70 milioni funzionale all'acquisizione di Rcs.
Non si dovrà, quindi, aspettare giovedì. Anche perché International media holding (la cordata sconfitta) ha comunicato di ritenere la propria offerta “priva di efficacia”. Tradotto: chi ha aderito all'Opa di Imh è libero di tenere le proprie azioni o trasferirle a Cairo. Avrà cinque giorni per farlo, dal 22 al 28 luglio. Una resa, quella di Bonomi, maturata sul campo, che evita la strada dei cavilli legali. In teoria, infatti, Imh avrebbe potuto attendere la decisione Consob di giovedì sulla validità dell'offerta soccombente, per poi esercitare (in caso di esito positivo) tutto il peso della su minoranza. La cordata ha preferito evitare le possibili scorciatoie. E ha ascoltato il mercato, l'altro grande vincitore della contesa oltre a Urbano Cairo.
È stato il mercato a schierarsi in modo netto. Perché il risultato finale (poco meno del 49% contro poco più del 37%) racconta solo fino a un certo punto il trionfo del patron torinista. I soci di Imh partivano da un pacchetto di azioni ben più consistente, con Cairo e Intesa (non socio ma sostenitore) all'8,9%. Il mercato ha deciso: dopo le offerte, i rilanci, la vittoria e la resa proclamate dai numeri.
Adesso inizia un'altra partita. Cairo avrà la maggioranza assoluta di Rcs e dovrà fare quello che è: l'editore. Le prime dichiarazioni vanno in questa direzione: "Ora – ha detto Cairo - ciò che voglio fare è avere tutte le deleghe e capire quando esce 1 euro perché esce e come". Rcs è "un'azienda con un grande potenziale da troppo tempo inespresso, che va sviluppato più velocemente possibile, non soltanto con il taglio dei costi ma anche con nuove iniziative e ottenendo il massimo da quelle attuali, come i settimanali e i mensili". Lo ha detto l'editore Urbano Cairo tratteggiando il suo impegno in Rcs. Cairo ha poi ribadito l'esempio del Giro d'ltalia, "che è il più eclatante, con il distacco fra i 25 milioni di fatturato rispetto ai 110 del Tour. E' inconcepibile. Il Giro sulla Rai fa il 15% in un mese difficile come maggio rispetto al tour che fa il 20% in un mese più facile come luglio". "Dobbiamo cercare di cominciare a lavorare velocemente - ha aggiunto - c'è da fare un grande lavoro di sviluppo, efficienza e valorizzazione delle risorse. Cominciamo ad entrare in Rcs e una volta entrati vedremo tutto quello che c'è da fare. La cosa che conta di più è cercare di avere una grande velocità di esecuzione".
Anche per un editore navigato, però, il Corriere della Sera è una sfida nuova. E Piazza Affari glielo ha già fatto notare: in apertura Rcs perde più del 4% e Cairo Communications oltre il 6%.