MediaTech
Società israeliana crea sistema militare che traccia tutti. Non c’è difesa
Nuovo sistema traccia ogni dispositivo tramite annunci pubblicitari. Potranno usare i nostri dati per qualsiasi cosa, come nel film “Snowden” di Oliver Stone
Un sistema di sorveglianza di massa mai visto prima. Ecco cosa succede e le possibili difese anche se...
Ricordate il plot del film “Snowden” di Oliver Stone? Lo Stato conosce i vostri segreti più intimi perché vi traccia su ogni dispositivo; non siete nessuno ma vi siete imbattuti in qualcuno di importante: se non trovate un modo per incastrarlo lo Stato o una sua agenzia distruggerà voi e la vostra famiglia. Non c’entra il terrorismo, una guerra, la pandemia o qualsiasi altra diavoleria ripetutata dai media tradizionali per gestire le masse tramita la paura di un pericolo. Le emergenze sono solo la scusa per violare la privacy delle persone e poter conoscere tutto di loro.
Da oggi però questa pratica potrebbe diventare di massa, grazie a un sistema militare israeliano che agisce tramite pubblicità, banner, pop-up, annunci, video, acquisti via applicazioni, premi e simili. Per ora non sembrano esserci difese adeguate. E’ un mondo, secondo gli esperti, mai stato vista prima.
La società informatica israeliana Insanet (per la prima volta si apprende dell'esistenza di questa società di proprietà di ex membri di spicco dell'establishment della Difesa del Paese), ha creato un prodotto militare, Sherlock, che può essere utilizzato per applicazioni commerciali. Secondo un’indagine dello storico quotidiano israeliano Haaretz, può infettare, tracciare e raccogliere ogni tipo di dato dei dispositivi tecnologici in uso. L'attacco sfrutta il mondo della pubblicità digitale, che dovrebbe essere completamente anonimo, ma Sherlock aggira i meccanismi di sicurezza di Apple, Google e Microsoft e installa spyware avanzati sui dispositivi delle persone, accedendo a tutti i loro dati sensibili, compresa la cronologia di navigazione e la gamma estesa di informazioni personali.
Lo rivela il giornalista israeliano ed esperto di tecnologia Omer Benjakob. Il sommario dell’articolo scritto alcuni giorni fa sul quotidiano Haaretz recita così: “Le società informatiche israeliane hanno sviluppato una tecnologia che sfrutta il sistema pubblicitario al centro dell'economia online per monitorare i civili, hackerare i loro telefoni e computer, e spiarli. Questa terrificante capacità, contro la quale attualmente non esiste alcuna difesa, è già stata venduta a un Paese non democratico”.
Sottolinea Benjakob: “Questa è la prima volta al mondo che un sistema del genere viene venduto come tecnologia anziché come servizio”. Non è cioè un servizio ad hoc utilizzabile su persone individuate ma una funzione tecnologica applicabile su chiunque. L’approvazione per la vendita al pubblico di Sherlock è stata ottenuta dal Ministero della Difesa israeliano, ma con una serie di restrizioni, comprese le vendite esclusivamente a Paesi democratici, si scrive. Ma possono in pratica averlo tutti. E' una tecnologia alla portata di chi ha molte risorse e che da oggi permette di arrivare ai nostri dati, alla nostra vita privata, ai nostri conti.
La buona notizia, almeno per alcuni, è che probabilmente il sistema rappresenta una minaccia minima per la maggior parte delle persone, considerando i molti milioni di dollari che servono per le campagne di sorveglianza di Sherlock. Per ora, per un cliente il costo dell'hacking con Sherlock è di circa 6 milioni di euro. Tuttavia attivisti, giornalisti, funzionari governativi, persone di vertice e chi crede che la libertà della persona venga prima di ogni altro valore sono avvisati.
Come precauzione minima, gli esperti consigliano di utilizzare su ogni dispositivo i blocchi pubblicitari, i browser che rispettano la privacy delle persone e non tracciano, evitare in ogni modo i clic sugli annunci pubblicitari e azioni simili.