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TikTok, l'ex mente dell'app le fa causa: "Strumento di propaganda cinese"
La denuncia: "Il Comitato ha mantenuto un accesso supremo a tutti i dati dell'azienda, anche a quelli archiviati negli Stati Uniti"
Yu, già capo degli ingegneri, fa causa negli Usa al colosso che lo ha licenziato
Un ex dirigente di ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok, ha accusato il gigante tecnologico di "cultura dell'illegalità", compreso il furto di contenuti dalle piattaforme rivali Snapchat e Instagram nei suoi primi anni di vita, e ha definito la società un "utile strumento di propaganda per il Partito Comunista Cinese".
Le affermazioni, spiega il New York Times, fanno parte di una causa per licenziamento illegittimo presentata venerdì da Yintao Yu, che dall'agosto 2017 al novembre 2018 è stato responsabile dell'ingegneria per le operazioni statunitensi di ByteDance. La denuncia, depositata presso la Corte Superiore di San Francisco, afferma che il signor Yu è stato licenziato perché ha sollevato preoccupazioni su uno "schema mondiale" per rubare e trarre profitto dalla proprietà intellettuale di altre aziende.
Tra le affermazioni più eclatanti contenute nella causa del signor Yu c'è il fatto che negli uffici di ByteDance a Pechino era presente un'unità speciale di membri del Partito Comunista Cinese, a volte indicata come il Comitato, che monitorava le app dell'azienda, "guidava il modo in cui l'azienda avanzava i valori comunisti fondamentali" e possedeva un "interruttore della morte" che poteva spegnere completamente le app cinesi.
"Il Comitato ha mantenuto un accesso supremo a tutti i dati dell'azienda, anche a quelli archiviati negli Stati Uniti", si legge nella denuncia. Le affermazioni del signor Yu, che descrivono il modo in cui ByteDance operava cinque anni fa, sono emerse mentre TikTok affronta un intenso controllo nazionale sul suo rapporto con la società madre e sulla potenziale influenza della Cina sulla piattaforma. L'applicazione video, utilizzata da oltre 150 milioni di americani, è diventata molto popolare per i meme e l'intrattenimento. Ma legislatori e funzionari statunitensi temono che l'app trasmetta a Pechino informazioni sensibili sugli americani.