Top 100 comunicatori al mondo, Pigozzi di Mediobanca unico volto italiano - Affaritaliani.it

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Top 100 comunicatori al mondo, Pigozzi di Mediobanca unico volto italiano

A guidare la classifica del 2022 sono, per il terzo anno consecutivo, le donne con 57 volti del settore contro "solo" 43 nomi maschili

Passiamo al background e alle esperienze professionali. In media i 100 comunicatori in classifica lavorano nella loro attuale azienda da 8,2 anni, con alcune personalità che hanno superato addirittura i 30 anni di servizio nella stessa società, come il recordman Masayoshi Shirayanagi, in Toyota da 38 anni, Conny Braams, in Unilever da 31 anni, Jan Runau, in Adidas da 30 anni e Bea Perez, in Coca-Cola da 28 anni.

Il 97% dei nomi in lista ha almeno una laurea, con il 30% che ne possiede anche una specialistica. È interessante notare che la percentuale dei non laureati è in lieve aumento (il 3% contro il 2% del 2021). Chissà, forse nel tempo le competenze sempre più digitali ed eterogenee richieste per aver successo nelle pubbliche relazioni potrebbero avere un peso superiore rispetto ai titoli di studio. Per quanto riguarda il percorso formativo, i corsi da cui provengono i 100 sono per lo più: comunicazionegiornalismopubbliche relazioniscienze politicherelazioni internazionali e marketing.

A livello di budget gestiti, gli Influence 100 spendono per le pubbliche relazioni oltre 4,8 miliardi di dollari, in lieve aumento rispetto ai 4,7 miliardi del 2021, anche se ancora inferiore ai 6,5 miliardi registrati nel 2012, il primo anno del report. La reputazione è al centro della spesa: per il 66% sarà la priorità per il 2023. Seguono poi le iniziative di corporate and social responsibility/ESG (59%), lo sviluppo di contenuti anche per il marketing (56%), per i social e per il coinvolgimento dei collaboratori (entrambi 49%). Oltre un terzo (69%) gestisce poi team da oltre 100 persone, in aumento rispetto al 52% del 2021.