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Vaccino, infermieri vs Palombelli: “Prima eroi ora vittime di gogna mediatica”

Gli infermieri si ribellano alle affermazioni di Barbara Palombelli che a Stasera Italia ha definito no vax un sanitario che ha espresso perplessità sui vaccini

Gli infermieri, con un minimo di anzianità, ne hanno viste di ogni!  Ci chiamate in causa, per interviste, pilotate, senza contraddittorio, e tutt’altro che in diretta! ...proprio per strumentalizzare  e neutralizzare quanto diciamo. Spesso riceviamo chiamate per entrare negli ospedali con le telecamere nascoste, ma nulla per sapere cosa succede veramente, con interviste in diretta.

Le ricordo dei semplici fatti di cronaca, che a lei probabilmente non fa comodo ricordare. I pazienti sono esseri umani, li viviamo quotidianamente e con senso di responsabilità, ...noi lavoriamo senza la necessità di fare odiens, di bassa lega!

La sanità è una montagna di soldi e potere, scandali dove il malato non conta nulla! Sono molti che scrivono, di spese per la sanità che rappresenta almeno il 60% del bilancio di una regione, senza contare l’indotto dei concorsi, degli appalti, dell’assistenza.  Il malato, il cittadino, ma anche un infermiere è l’ultima ruota dell’ingranaggio. 

Le ricordo,  per cominciare, lo scandalo Glaxo SmithKline, una tangente da 600 milioni di lire, come unica produttrice di un vaccino contro l'epatite B.  Duilio Poggiolini era già stato accusato, nel 1993, di prendere tangenti dalle case farmaceutiche e fu soprannominato “Il Re Mida della sanità”. Una tangente è fine a se stessa? ...ma succede sia anche la conseguenza di scarsa qualità di prodotti distribuiti! Il caso volle che nel 1991, Poggiolini e il direttore generale del servizio farmaceutico nazionale e membro della P2, decisero verso l'obbligatorietà del vaccino contro l'epatite B. Un gesto mero nobile?