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Volkswagen, Puglisi (Iulm): “Danno d’immagine incalcobabile. E FCA…”

Di Giordano Brega

Quanto è forte il danno subito da Volkswagen dal punto di vista dell’immagine? "E’ ancora più grave di quello economico”. Lo spiega in un’intervista ad Affaritaliani.it Gianni Puglisi, rettore dello Iulm – l’università per eccellenza della Comunicazione in Italia. E sottolinea: “Dal punto di vista dell’immagine era un brand che dava affidabilità, garanzia e sicurezza. In termini non solo di prestigio, ma pure di prodotto. Fare una cosa del genere, con l’ammissione, fa perdere tutto questo. Le dico una cosa…”

Prego…
“A costruire una reputazione occorre una vita. A distruggerla basta un attimo”.

Quindi in ottica futura…
“Da questo punto di vista prima che Volkswagen recuperi ce ne vuole. Io per primo, che fino a poco tempo avevo una loro macchina l’ho sostituita con un altro brand casualmente e per altre ragioni – perché in quel momento la reputazione non era in discussione. Ma se avessi dovuto cambiarla adesso, dopo questo episodio,  sicuramente non avrei scelto Volkswagen. Ora la reputazione è incrinata: credo che per il brand tedesco sarà un problema serio risalire la china”.

Dopo questo fatto, la Volkswagen cosa dovrebbe fare per provare a risalire questa china?
“Devono rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro come fossero dei novellini. Non c’è altro da fare. Sono riusciti ad azzerare una reputazione con solidità secolare.  Probabilmente risaliranno, perché poi i tedeschi sono bravi. Ce la metteranno tutta, vedrà che cadranno un po’ di teste. E lo faranno non all’italiana. Da noi cadono, ma con… filo elastico per cui dopo un po’ le si ritrova dov’erano prima. Cadono e poi tornano da un’altra parte”.

In Germania pensa che saranno rigorosi?
“Là cadranno davvero.  Non dimentichi che in Germania un ministro si è difeso perché è stato accusato di avere copiato una parte di una tesi di dottorato.  In Italia non si dimettono neppure se li scopri con l’intera biblioteca nella borsa”

Dal punto di vista della concorrenza chi si può avvantaggiare di questa situazione in cui è finita la Volkswagen?
“Non c’è dubbio che in questo momento l’industria automobilistica americana – che grazie al nostro Marchionne sta avendo una stagione molto positiva con Fiat Chrysler – ha tutto l'interesse a mettere in crisi i brand concorrenti. E Volkswagen è un brand concorrente molto significativo”.

Quindi Fiat può avere un vantaggio concreto?
“Il mercato automobilistico americano certamente. E all’interno di esso indubbiamente ora il brand FCA è quello più solido”.