Medicina

Alzheimer: ecco il segnale di decadimento cognitivo da non sottovalutare

Una ricerca italiana ha scoperto che le difficoltà di memoria a livello spaziale sono un marker di decadimento cognitivo patologico come quello dell'Alzheimer

Alzheimer sintomi: uno studio italiano conferma che i problemi di memoria legati al muoversi nello spazio possono essere un segnale di decadimento cognitivo patologico - Salute e benessere

A tutti può capitare di dimenticarsi qualcosa, come ad esempio le chiavi di casa o il portafogli. In questi casi non c'è assolutamente da preoccuparsi. Quando invece succede di perdersi nonostante si conosca la strada o non si riesce a memorizzare un tragitto lungo appena percorso, questo può essere un sintomo da non sottovalutare perché potrebbe essere un segnale di una malattia degenerativa del cervello come l'Alzheimer. A dirlo è un nuovo studio trasversale condotto dal team di Cecilia Guariglia del dipartimento di Psicologia e Carlo de Lena del Dipartimento di Neuroscienze umane della Sapienza e pubblicato sul "Journal of Alzheimer's Disease".

Alzheimer: le modalità di ricerca sul decadimento cognitivo - Salute e benessere

La ricerca è stata realizzata in collaborazione con il Laboratorio di Neuropsicologia dei disturbi visuo-spaziali e della navigazione dell'Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma e aveva lo scopo di indagare i processi neurologici coinvolti nel decadimento cognitivo comparando gli effetti naturali dell'invecchiamento con i sintomi di patologie come l'Alzheimer. Per questo studio sono stati presi in esame 19 individui sani e 19 pazienti con diagnosi di decadimento cognitivo lieve, ovvero che presentano problemi di memoria, attenzione e nel linguaggio ma che conservano la loro autonomia.

Alzheimer: la difficoltà a ricordare un tagitto già percorso è un'avvisaglia del decadimento cognitivo patologico - Salute e benessere 

Ai partecipanti è stato prima chiesto di completare un test di memoria di posizioni all'interno dello spazio raggiungingibile con le mani (peripersonale) e successivamente un esame di memoria per lo spazio navigazionale. In sostanza i soggetti dovevano apprendere e ripercorre un percorso riconoscendo alcuni punti di riferimento mescolati a distrattori.

"I risultati - sostiene la Guariglia - mostrano che i pazienti con decadimento cognitivo lieve hanno prestazioni inferiori nell'apprendimento di posizioni nello spazio navigazionale; inoltre questi pazienti mostrano prestazioni deficitarie nell'apprendimento di percorsi nell'ambiente reale, sebbene il riconoscimento dei punti di riferimento sia ancora intatto".

Alzheimer, i dati confermano: "La memoria di posizioni nello spazio navigazionale è un marker per una diagnosi precoce del decadimento cognitivo patologico" - Salute e benessere 

I ricercatori hanno poi preso in esame solo i pazienti che mostravano deficit di memoria e hanno riscontrato che nel 75% dei casi questi soggetti avevano difficolta nell'apprendimento di posizioni nello spazio navigazionale mentre avevano un comportamento normale quando si trattava di muoversi nell'ambiente peripersonale. Tale discrepanza non era mai stata dimostrata nei casi di invecchiamento patologico come quello che coinvolge l'Alzheimer.

"Lo studio - conclude de Lena - suggerisce quindi che la memoria di posizioni all'interno dello spazio navigazionale possa essere un marker neuropsicologico utile per la diagnosi precoce dell'invecchiamento patologico e per la pronta attivazione di trattamenti farmacologici".