La cistite è una patologia che in Italia affligge 9 milioni di persone. A essere colpite sono soprattutto le donne. La terapia per gestirla è ancora soprattutto antibiotica, in un contesto in cui la resistenza da parte dei principali batteri ha un preoccupante incremento in tutto il mondo. Dalla pratica clinica e dalla letteratura scientifica emerge una nuova strategia, che il gruppo di giovani urologi AGILE (Italian group for advanced laparo-endoscopic and robotic urologic surgery) e Federfarma Servizi vogliono condividere con urologi, medici di famiglia e farmacisti. Con lo scopo di migliorare la qualità della vita delle donne colpite dalla cistite, fornendo loro anche cinque semplici regole per gestirla e prevenirla.
Ecco dunque una campagna di informazione e comunicazione presentata il 25 marzo.
Cosa è la cistite
La cistite è un’infezione della vescica di origine batterica che si manifesta con un bisogno di urinare più frequente del solito, accompagnato da bruciore, dolore, un senso di peso perineale e di svuotamento incompleto e spesso con la presenza di sangue nelle urine. Una donna su due ne è colpita almeno una volta nella vita. Una donna su quattro che ha avuto un primo episodio di cistite ne ha un altro entro i sei mesi successivi. Una su cinque sviluppa una forma ricorrente con più di tre episodi l'anno. I sintomi principali di questa infezione sono appunto bruciore, dolore, stimolo frequente ad urinare, qualche volta c'è anche sangue nelle urine.
“Almeno una donna su due in Italia nel corso della vita ha problemi di cistite - ha affermato l’urologo Filippo Annino dell’Ospedale di Arezzo Presidente del Gruppo AGILE – e si tratta di una patologia che può avere riflessi importanti sulla qualità della vita. Per questo è utile prevenire e, al momento opportuno, intervenire in maniera organica, non solo puntando sui farmaci”.
Bisogna quindi seguire poche semplici regole che dovrebbero diventare parte integrante dello stile di vita: bere almeno due litri di acqua al giorno, evitare l’uso di detergenti vaginali aggressivi, non usare ove possibile gli antibiotici, prevenire recidive con il D-mannosio ad alte dosi e aver cura del microbiota intestinale, integrandolo con fibre e fermenti lattici. Che c’entra il microbiota con la cistite? “Gli antibiotici utilizzati per curarla - spiega Fabio Pace, direttore dell’Unità di Gastroenterologia dell’Ospedale “Bolognini” di Seriate (Bergamo) - modificano la composizione del microbiota intestinale in modo acuto e talvolta persistente, con una riduzione della diversità batterica anche urinaria, importante fattore di rischio per le infezioni urinarie ricorrenti. In tal senso è dimostrata e indicata, per il mantenimento o il ripristino di un corretto equilibrio, un’integrazione di lattobacilli o altri probiotici così come di prebiotici”.
Non solo antibiotici
Gli antibiotici non sono sempre l’unica risposta possibile. Anche perché spesso le donne si regolano da sole, senza consultare un medico e magari chiedendo un consiglio al proprio farmacista. In Italia, nelle cure ospedaliere in acuto, dal 20% al 50% degli antibiotici prescritti sono non necessari o inappropriati.
Ecco perché diventa importante avere a disposizione soluzioni alternative agli antibiotici che consentano di curare questo disturbo evitando le recidive. In particolare c’è il D-mannosio. Si tratta di uno zucchero, un monosaccaride a basso peso molecolare in gran parte eliminato nelle urine. “La sua azione - spiega Antonello Mirone, presidente dell’Associazione Nazionale delle Società di Servizi per le farmacie - si esprime impedendo all’Escherichia coli di aderire alle cellule uroteliali e favorendone il distacco e lo smaltimento con il flusso urinario. Ormai le evidenze scientifiche sono numerose: le revisioni sistematiche della letteratura dimostrano che il D-mannosio ad alte dosi ha un ruolo protettivo nelle donne adulte, nelle infezioni del tratto urinario, ricorrenti e acute”.
Il progetto dedicato alle donne
Il progetto “Cistite, una gestione agile” nasce con l’obiettivo di creare consapevolezza su una gestione della malattia che viene affrontata ricorrendo all’uso, e troppo spesso all’abuso, di antibiotici. “Migliaia di medici di famiglia, urologi e farmacisti saranno coinvolti, in modalità interattiva, su casi clinici dedicati ai temi dell’antibiotico-resistenza, del trattamento e della prevenzione di questa patologia e infine sull’importanza del microbiota intestinale”, spiega Cindolo. Completeremo poi formazione e aggiornamento con una serie di webinar territoriali e Formazione a Distanza che proporremo tra maggio e giugno”. Giugno per la cistite sarà il mese della prevenzione: in tutte le farmacie aderenti all’iniziativa verrà promossa una campagna di awareness con le regole per evitare e trattare la patologia che in Italia compromette la qualità di vita di 9 milioni di persone e colpisce soprattutto nella stagione più calda.
Per info: AGILE
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