Medicina
Lotta al fumo, lettera all'OMS: incoraggiare le alternative alle sigarette

Un gruppo di 72 scienziati si schiera per la riduzione del danno: ci vuole un approccio più aperto verso le sigarette elettroniche
La “lobby della riduzione del danno” ha lanciato un appello all'Organizzazione Mondiale della Sanità affinché essa adotti un approccio più favorevole alle sigarette elettroniche e alle altre alternative al fumo, “che hanno il potenziale di debellare più velocemente la diffusione di malattie fumo correlate”.
In occasione della conferenza di Ginevra della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco, un gruppo di scienziati ha scritto una lettera aperta a Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS, sostenendo che I prodotti che non bruciano il tabacco, come le sigarette elettroniche, siano da incoraggiare in quanto meno pericolosi rispetto alle sigarette tradizionali.
Attualmente, invece, prevale un approccio basato sulla restrizione, se non sul veto assoluto, dei cosiddetti “ANDS” (Alternative Nicotine Delivery Systems, cioè sistemi alternativi di rilascio della nicotina) o “ENDS” (Electronic Nicotine Delivery Systems, cioè sistemi elettronici di rilascio della nicotina) in base al fatto che ancora non c'è sufficiente chiarezza sui danni che essi possono dare alla salute e sulla possibilità che avviino I giovani alla dipendenza da nicotina e fumo.
Secondo I fautori della riduzione del danno, queste alternative sono comunque da preferirsi al tabacco: “Vero è che non avremo informazioni complete sugli effetti dei nuovi prodotti finché non saranno stati utilizzati in via esclusiva per svariati decenni — e considerate la complessità delle abitudini d’uso, questo potrebbe non succedere mai”, sostengono nella loro lettera all'OMS. “Ma abbiamo già sufficienti conoscenze sulla base dei processi fisici e chimici coinvolti, della tossicologia delle emissioni e dei marker di esposizione per essere fiduciosi del fatto che questi prodotti senza combustione sono molto meno dannosi del fumo”.
A sottoscrivere l'appello rivolto a Ghebreyesus sono 72 esperti della materia, in prevalenza docenti di medicina, tra cui il noto oncologo italiano Umberto Tirelli.