Medicina
Sigaretta elettronica: chi fuma le e-cig rischia seriamente infarto e ictus
Una ricerca conferma che la sigaretta elettronica, o e-cig, può favorire l'insorgenza di malattie cardiovascolari come infarto e ictus
Sigaretta elettronica: uno studio americano afferma che chi fuma e-cig aumenta fino al 55% la probabilità di infarto e del 34% di ictus - Salute e benessere
La sigaretta elettronica viene spesso vista dai fumatori "tradizionali" come un vizio meno dannoso rispetto alle classiche bionde ma non significa che le e-cig siano meno pericolose o che non possano causare problemi anche piuttosto seri all'organismo. Lo stesso vale per soluzioni ibride come le IQUOS. Un recente studio realizzato dal team guidato da Mohinder Vindhyal della University of Kansas School of Medicine conferma infatti che le sigarette elettroniche possono avere un impatto decisamente negativo sulla salute del cuore.
Sigaretta elettronica: e-cig pericolose per la salute esattamente come le sigarette tradizionali - Salute e benessere
La ricerca è stata presenta al 68esimo meeting scientifico dell'American College of Cardiology e afferma che la sigaretta elettronica può facilmente essere associata a patologie della psiche come depressione ed ansia ma anche alle malattie cardiovascolari. Lo studio ha riguardato 96mila fumatori di e-cig e dall'analisi dei dati clinici è emerso che in questi soggetti la probabilità di soffrire di problemi coronarici aumenta del 25% e addirittura fino al 55% per quanto riguarda l'infarto. Chi utilizza la sigaretta elettronica, poi, ha il 33% di possibilità in più di sperimentare l'esperienza dell'ictus.
Sigaretta elettronica, l'esperto: "A prescindere da come le si usa, le e-cig aumentano i rischi di infarto e ictus" - Salute e benessere
"Fino ad ora non si sapeva molto sugli eventi cardiovascolari relativo all'uso di sigarette elettroniche. - ha detto Vindhyal - Questi dati sono un vero e proprio campanello dall'allarme e dovrebbero stimolare una maggiore consapevolezza nei confronti delle sigarette elettroniche". Nello studio sono stati considerati anche fattori di rischio come età, sesso, indice di massa corporea, livello di colesterolo, pressione arteriosa e consumo di tabacco. "Non vorrei che nessuno dei miei pazienti e dei miei familiari le fumasse. - continua l'esperto - Abbiamo anche visto che indipendentemente dalla frequenza d'uso, quotidiana o più sporadica, chi le fuma resta sempre a maggior rischio cardiovascolare".