Milano
Adesso tutti al Supersalone: dove sono finiti i disfattisti?
Ora tutti contenti per il Supersalone ma in primavera si stava andando verso un secondo rinvio senza che un dibattito fosse stato affrontato pubblicamente
Adesso tutti al Supersalone: dove sono finiti i disfattisti?
Oggi tutti ad esaltare il Supersalone. Ma occorre fare un rewind rapido. Ve lo ricordate, qualche mese fa, quando lentamente (e sotto traccia, senza dibattito pubblico), si stava andando verso un secondo rinvio? Ne scrivemmo - QUi l'articolo - (ricevendo anche da case che oggi partecipano, fiere fiere, pure qualche minaccia). Si stava andando verso un secondo rinvio senza che il problema fosse emerso, senza che fosse stata coinvolta una città, come se il Salone fosse una cosa delle aziende (anzi: di alcune aziende) e non una cosa di una città intera.
Come se il Salone non si tirasse dietro il Fuori Salone (sì, in sedicesimi: ma sapete quanta gente sta lavorando perché anche in sedicesimi si sta facendo qualcosa?). Ecco, di quegli attori (in negativo), nessuno ha chiesto scusa. Nessuno che abbia fatto una sana autocritica per aver messo il piano (silenziosamente! silenziosamente!) leggermente inclinato affinché la pallina cadesse là, sulla casella del rinvio. Rimane l'orgoglio di aver combattuto una battaglia giusta, che adesso dà i suoi frutti. Rimane l'orgoglio di aver visto le istituzioni attivarsi, e tanto. Rimane anche l'orgoglio di vedere alcune aziende che spergiuravano di aver già deciso prima di non esserci (andate a vedere quel che ci scriveva Poltrona Frau...) prendere miracolosamente (miracolosamente? O perché il re sarebbe stato nudo?) la decisione di partecipare, e pure facendo grandi gesti di giubilo.
fabio.massa@affaritaliani.it
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