Milano
Arac, lunedì la Giunta per il dopo-Dettori: ecco i nomi in pole position
Arac "fallimentare", va chiusa. Presentato il progetto di legge
Arac, lunedì la Giunta per il dopo-Dettori: ecco i nomi in pole position
Arac: è ufficialmente aperto il dopo-Dettori: dopo che l'ormai ex presidente se n'è andato sbattendo la porta, si cercano soluzioni. Come ormai noto, Francesco Dettori ha rassegnato le dimissioni a seguito del mancato incontro in Regione con la responsabile Prevenzione e Corruzione Maria Pia Redaelli. Ma si tratta solo del classico casus belli, perchè i motivi di frizione si erano ormai da tempo accumulati, in particolare nei confronti di due dei componenti dell'Agenzia stessa, Giovanna Ceribelli e Sergio Arcuri, con il presidente Francesco Dettori che aveva soprattutto lamentato il mancato supporto al proprio operato da parte del governatore Roberto Maroni.
Quello di Maurizio Grigo, ex pm ed ex procuratore di Varese, è uno dei nomi che sta circolando maggiormente in queste ore Ma lunedì la Giunta dovrà prima sciogliere un nodo procedurale: seguire le indicazioni del vecchio bando per la nomina o realizzarne uno ex novo? La stessa Ceribelli, in quanto componente più anziana, potrebbe ambire alla carica. Sullo sfondo, come racconta oggi Repubblica, anche la possibilità di un commissariamento dell'ente affidato a quel punto all'ex magistrato Gustavo Adolfo Cioppa.
PROPOSTA PER ABOLIRE L'ARAC - "La legge regionale 17 marzo 2016 n° 5 è abrogata". È questo il primo dei due articoli di un progetto di legge che chiude Arac, presentato oggi dal Patto Civico e sottoscritto anche dalla capogruppo di Sel Chiara Cremonesi, come riferisce una nota. "E' la stessa legge istitutiva dell'Agenzia regionale anticorruzione - spiega Roberto Bruni, capogruppo del Patto Civico - a indicarne, all'articolo 9, il carattere sperimentale. E considerato che il presidente dimissionario ha pubblicamente dichiarato, a un anno dalla sua costituzione, l'impossibilità del funzionamento dell'ente per la mancanza di poteri ispettivi, non facciamo che anticiparne la conseguente valutazione con i relativi effetti. In questo modo, i risparmi dati dall'abolizione di Arac ritornerebbero nelle disponibilità di Regione Lombardia. I necessari organismi di controllo - aggiunge Bruni - già ci sono: occorre soltanto che Maroni e la sua maggioranza abbiano la volontà politica di prendere in considerazione il loro lavoro. Mettendo da parte, una volta per tutte, la tanto facile quanto inutile propaganda di un istituto che, come da nostra previsione, si è rivelato un fallimento".